Una ciriacese nelle cucine di Cannavacciuolo

Il celebre chef delle "Cucine da incubo" ha consegnato il diploma alla ciriacese.

Una ciriacese nelle cucine di Cannavacciuolo
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Una ciriacese nelle cucine di Cannavacciuolo. CIRIE'.

Una ciriacese nelle cucine di Cannavacciuolo

Tra i fornelli delle cucine di Antonino Cannavacciuolo, a Villa Crespi. E' stata una bellissima esperienza quella vissuta da Gabriella Feroldi, alcune settimane fa. Presso il lussuoso ristorante di Cannavacciuolo sulle rive del lago d'Orta. Da Ciriè. Gabriella è partita con penna e taccuino dentro la borsa. Pronta per prendere appunti sulle ricette. E vedere quindi dal vero la preparazione di alcuni piatti inseriti nel menù ideato dal protagonista di “Cucine da Incubo”.

Un corso di cucina alla presenza di 26 chef

“Ho potuto vivere questa bellissima esperienza grazie a mia sorella Iris. Che mi ha regalato un corso di cucina della durata di cinque ore a Villa Crespi. – racconta Gabriella – Possono partecipare un massimo di cinque persone a corso, e sono stata tra le fortunate che hanno partecipato quel giorno. E' stato emozionante. Una cucina immensa, tutto in ordine, nulla fuori posto. In tutto 26 chef, ciascuno con una propria e ben definita mansione. Intenti a fare il loro dovere con una professionalità e preparazione. Che hanno messo in ciascuno dei piatti realizzati. In ciascuna delle decorazioni, perfette. Ogni piatto viene lucidato prima di impiattare il cibo”.

Tre i piatti preparati nella bellissima Villa Crespi

Il corso è durato dalle 9 alle 12 e i partecipanti hanno potuto assistere alla preparazione di tre piatti. Che, alla fine, hanno degustato accompagnati da un calice di buon vino. “Il primo piatto preparato è stato uno spiedino di scampi e capesante su un letto di cipollotti con salsa mela verde e sedano rapa. – entra nel dettaglio Gabriella Feroldi – Poi dei tagliolini con seppioline servite su una salsa preparata con scalogno, noci, uva sultanina e pane di segale tostato. Tutto saltato in padella prima di adagiarvi i tagliolini. Per ultimo un dolce, panna cotta con salsa al caffè. Accompagnata da una cialda al caffè. Tutto perfetto, tutto buonissimo. Alla fine del corso siamo saliti in una stanza dove, ad aspettarci, c'era Cannavacciuolo. Abbiamo avuto modo di conoscerlo, parlargli e alla fine ci ha consegnato l'attestato di partecipazione al corso. Una bella esperienza”.

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