Badante processato per furto in casa dell'anziano

Il giudice del Tribunale di Ivrea ha condannato l'uomo.

Badante processato per furto in casa dell'anziano
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Badante processato per furto in casa dell'anziano a Ivrea.

Badante processato per furto

Il badante processato per il furto di un assegno e di alcuni gioielli nella casa dell'anziano che accudiva.  A sporgere denuncia è una donna che aveva chiesto l’assistenza di un infermiere notturno per seguire il marito malato.  Durante l’ultima udienza è stata sentita la vittima.

La testimonianza della vittima

La donna inizialmente aveva sporto denuncia contro ignoti, ma dalle indagini era poi emerso che il responsabile era l’assistente notturno. Dalle indagini si era anche scoperto che l’imputato, indagato per ricettazione, aveva chiesto ad alcuni amici di andare a riscuotere l’assegno per conto suo.

Incastrato dalla firma sull'assegno

La firma con cui l’assegno era stato compilato non corrispondeva al suo nome: la donna, infatti, non si era mai firmata con il nome di battesimo ed il cognome del marito. La parte lesa ha anche detto di non avere mai sospettato dell’imputato, che si faceva pagare quotidianamente per i suoi servizi. Ha sostenuto di avere scoperto solo dalle indagini che era stato lui a prendere l’assegno dal blocchetto.

La sentenza di condanna

Per la difesa, tuttavia, non si doveva procedere per difetto di querela e si doveva riqualificare il reato da ricettazione a furto, mentre per il pubblico ministero, nonostante non vi fosse ammissione dell’avvenuto furto, la pena doveva essere di un anno di arresto e 300 euro di multa. Il giudice  ha deciso per una condanna di due anni e 516 euro di multa.

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