Influenza aviaria anche in Piemonte

Chiamparino e Saitta definiscono le aree di protezione e sorveglianza

Influenza aviaria anche in Piemonte
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Influenza aviaria, nell'astigiano due allevamenti infetti

Influenza aviaria controlli a tappeto

Controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale dopo i casi dei mesi scorso trovati in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ora sono stati trovati focolai del virus anche in due allevamenti dell'astigiano. 50 mila galline ovaiole rischiano l’abbattimento.  Gli allevamenti si trovano a Montechiaro e Montiglio. Le indagini sono state condotte nei giorni scorsi dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta a seguito di una mortalità sospetta in uno degli allevamenti.

Definite le zone di protezione

Contemporaneamente, tecnici dell’Istituto Zooprofilattico di Torino e tecnici dell’assessorato alla Sanità stanno cercando di verificare l’origine dell’infezione, e gli eventuali collegamenti con altre aziende.
Per ora le nostre zone non sono direttamente coinvolte: il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità Antonio Saitta hanno firmato, come previsto dalla normativa, un’ordinanza con cui vengono istituite e definite una zona di protezione di 3 chilometri e una zona di sorveglianza di 10 chilometri attorno al focolaio. Occhi aperti dunque ma per ora non risulta il conivolgimento di nessun allevamento in terra canavesana.

Alta patogenità

Il virus responsabile del focolaio scoperto nei due allevamenti dell'astigiano è la variante H5N8. Si tratta di un virus ad alta patogenicità per le specie avicole, lo stesso già trovato responsabile dell’ondata epidemica che ha coinvolto nei mesi scorsi  allevamenti di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

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