Muore nel giorno del matrimonio

Si doveva sposare il giorno stesso in cui un destino crudele l'ha strappata alla vita, Monia Rosa, 45 anni, scomparsa il 13 maggio. La lanzese, è deceduta a causa di una terribile malattia, lasciando le sue due figlie di 12 e 17 anni.

Muore nel giorno del matrimonio
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Si doveva sposare il giorno stesso in cui un destino crudele l'ha strappata alla vita, Monia Rosa, 45 anni, scomparsa il 13 maggio. La lanzese, è deceduta a causa di una terribile malattia, lasciando le sue due figlie di 12 e 17 anni.

Si doveva sposare il giorno stesso in cui un destino crudele l'ha strappata alla vita, Monia Rosa, 45 anni, scomparsa il 13 maggio. La lanzese, è deceduta a causa di una terribile malattia, lasciando le sue due figlie di 12 e 17 anni. A combattere insieme a lei, la lunga battaglia, durata 8 anni, il compagno Denis Bruna, i genitori Maria e Donato e tutti i familiari che le sono stati accanto. L'ultimo saluto a Monia è stato dato nella parrocchia di San Pietro inVincoli a Lanzo Torinese il 15 maggio. Dopo la funzione religiosa è partita per il tempio crematorio di Mappano. Nell'urna che contiene le sue ceneri è stata messa la fede, che avrebbe dovuto indossare di lì a qualche ora.
«Monia era una persona molto forte – spiega il compagno che le è stato a fianco fino alla fine - ha combattuto fino all'ultimo con la grinta di una leonessa, ma la malattia è stata più forte di lei. Una donna positiva, che nonostante tutto non ha mai perso il sorriso e la voglia di stare in compagnia. Prima di ammalarsi aveva fatto l'ambulante insieme al papà e poi aveva lavorato come operaia in due aziende locali. Per il nostro matrimonio era tutto pronto. Il vestito, le bomboniere, gli inviti. Ci siamo conosciuti vent’anni anni fa, ma le nostre vite hanno seguito strade diverse. Poi cinque anni fa ci siamo rivisti, eravamo entrambi liberi e abbiamo iniziato ad uscire insieme. Da qualche mese vivevamo insieme ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo a coronare il nostro sogno d’amore. Monia aveva un forte senso civico che aveva scelto di mettere a disposizione come volontaria nella polizia di stato. Si occupava di sorvegliare gli spazi museali e altre attività simili. Nel suo tempo libero le piaceva cantare. Per lei la musica era una vera passione. Insieme, andavamo spesso al karaoke. Amava tutti i generi. Negli ultimi tempi, ascoltava spesso la canzone simbolo degli anni Novanta, di Jeff Buckley, Hallelujah. Proprio questa canzone è stata cantata in coro, durante l'omelia funebre. Amava anche le cantanti italiane Laura Pausini e Alessandra Amoroso. Mi mancherà moltissimo».

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