Parkinsoniani del Canavese inaugurato centro di ginnastica assistita

In collaborazione con Gionni Billeci sarà attivato a breve anche uno sportello dedicato all’invalidità.

Parkinsoniani del Canavese inaugurato centro di ginnastica assistita
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Parkinsoniani del Canavese, Sabato 12 maggio è stato inaugurato alla sede operativa dell’Associazione, situata all’interno dell’ospedale di Castellamonte, il Centro di ginnastica assistita per i malati di Parkinson con difficoltà motorie e cognitive.

Parkinsoniani del Canavese importante traguardo

Sabato 12 maggio è stato inaugurato alla sede operativa dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese, situata all’interno dell’ospedale di Castellamonte, il Centro di ginnastica assistita per i malati di Parkinson con difficoltà motorie e cognitive. Si tratta di una iniziativa unica in Piemonte, frutto degli straordinari risultati del progetto “Torniamo a sorridere”. “Da parkinsoniano non mi va proprio giù di vedere tanti amici che quando subentrano le difficoltà nel camminare, nel ricordare, si richiudono in casa senza più lottare contro la degenerazione della malattia”. Sono state le parole del presidente del sodalizio canavesano Silvano Chiartano, al taglio del nastro, avvenuto alla presenza del sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza, e degli amministratori, Patrizia Addis e Chiara Faletto.

Centro di ginnastica assistita

Un progetto da 10 e lode. “L’idea di come aiutarli e aiutarci è venuta dalle parole del mio nipotino, Gioele di 5 anni. Mi aveva infatti chiesto di inventare una fiaba per lui. Da qui è nata “Il piccolo orco”. E l’intuizione di utilizzarla ai nostri fini. – ha aggiunto Chiartano dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese. - Una cosa che ha trovato il consenso dell’allora assessore, Nella Falletti. Oltre che delle maestre della scuola elementare castellamontese”. La fiaba diventa infatti libro. Con 1500 copie vendute. “Così è partito il nostro progetto Al gruzzoletto ricavato si sono poi aggiunti tanti contributi di gente comune e di importanti sodalizi e fondazioni del nostro territorio. Il budget di previsione è aumentato: dai 16mila iniziali siamo arrivati a 40mila. Ma non è ancora sufficiente, perché abbiamo bisogno fi un automezzo per il trasporto dei malati. Ma ci stiamo lavorando”.

Una fiaba diventata realtà

Intanto il centro di ginnastica assistita dell’associazione Parkinsoniani del Canavese, impreziosito da un meraviglioso murale dell’artista castellamontese, Giovanni Carbone, è diventato realtà. Con l’obiettivo di ridare serenità ai parkinsoniani con un mix di attività importanti. Ginnastica assistita grazie a 4 macchine costruite ad hoc con lo scopo di ridare tonicità alla muscolatura. Esercizi di logopedia per migliorare voce, respiro e mimica facciale. Quindi training cognitivo per la memoria attraverso giochi appositamente studiati. E attività varie a livello ricreativo.

Nuova sede operativa

“Sono iniziative realizzate – ha puntualizzato Chiartano dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese – con il supporto di oltre 20 volontari. E la collaborazione della dottoressa Luisa Dodaro, psicologa Emr, della dottoressa Lisa Ardenghi, game trainer, del dottor Alessio Ferrari, terapeuta occupazionale. Un grazie va infine alle persone che hanno reso possibile il progetto. Per primi il direttore generale Asl To-4, Lorenzo Ardissone, e la dottoressa, Lavinia Mortoni. Perché l’averci concesso di collocare la nostra sede operativa all’interno dell’ospedale è la riprova della considerazione sulla serietà del nostro operato. Oltre ad essere un privilegio. E quindi una evidente visibilità”.

Sportello dedicato all'invalidità

Dall’Associazione Parkinsoniani del Canavese sperano di poter presto contare anche sull’aiuto degli infermieri di comunità. Mentre la Regione Piemonte dovrebbe concedere la possibilità di istruire i giovani del Servizio Civile Nazionale. “Ringrazio il sindaco ed i suoi collaboratori. Tutti i volontari e in particolare Gionni Billeci. Infatti gestirà con noi uno sportello dedicato all’invalidità. Fare del bene agli altri è fare del bene anche a noi stessi. – ha concluso Silvano Chiartano -  E il sorriso che si riceve in cambio risulta alla fine più gradito di qualsiasi premio in denaro”.

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