Pro Natura chiede la sospensione della caccia

Pro Natura chiede la sospensione della caccia. "Oramai un mese fa, esattamente il 31 Luglio, in considerazione della drammatica situazione ambientale causata dagli innumerevoli incendi associati ad una siccità particolarmente severa, abbiamo inoltrato una richiesta al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e a tutti gli Assessori regionali con competenza in materia venatoria di sospensione dell’attività venatoria", scrivono in una nota stampa. 

Pro Natura chiede la sospensione della caccia
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Pro Natura chiede la sospensione della caccia. "Oramai un mese fa, esattamente il 31 Luglio, in considerazione della drammatica situazione ambientale causata dagli innumerevoli incendi associati ad una siccità particolarmente severa, abbiamo inoltrato una richiesta al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e a tutti gli Assessori regionali con competenza in materia venatoria di sospensione dell’attività venatoria", scrivono in una nota stampa. 

Pro Natura chiede la sospensione della caccia. "Oramai un mese fa, esattamente il 31 Luglio, in considerazione della drammatica situazione ambientale causata dagli innumerevoli incendi associati ad una siccità particolarmente severa, abbiamo inoltrato una richiesta al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e a tutti gli Assessori regionali con competenza in materia venatoria di sospensione dell’attività venatoria - scrivono in una nota stampa - Da allora la situazione ambientale è decisamente peggiorata sia sul piano della siccità che da quello degli incendi boschivi che stanno martoriando intere regioni. Le difficilissime condizioni ambientali creatasi quest’anno, hanno prodotto come conseguenza una situazione di fortissimo stress sia per quanto riguarda la vegetazione che per la fauna. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro da parte delle Regioni e neppure dai Ministeri malgrado la situazione ambientale si sia decisamente aggravata. Le stime ad oggi riportano oltre 100 mila ettari di ambienti naturali distrutti". Ed aggiungono: "La stessa richiesta di stato di calamità naturale, inoltrata da numerose regioni, ci sembra contraddittorio rispetto ad uno stato di indifferenza nei confronti del proprio territorio e della grave situazione faunistica che incendi e siccità hanno causato. Anche le auspicate modificazioni meteorologiche che potrebbero intervenire nei prossimi giorni non modificano in alcun modo il quadro faunistico e ambientale particolarmente allarmante fin qui prodotto; certo avranno un effetto positivo per limitare la propagazione delle decine di incendi che stanno imperversando nei nostri territori naturali. Riprendendo quanto espresso nella precedente nostra comunicazione e per le ragioni sopra esposte riteniamo del tutto inammissibile una normale apertura della stagione venatoria".

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