Soldi nascosti nei bagagli, due persone fermate

300 persone identificate dall'inizio dell'anno dalla guardia di finanza.

Soldi nascosti nei bagagli, due persone fermate
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Soldi nascosti fra indumenti, nelle confezioni di detergenti e nel doppiofondo del bagaglio.

Soldi nascosti nei bagagli

Sono due le persone fermate durante lo scorso fine settimana dalla Guardia di Finanza di Torino all’Aeroporto di Caselle Torinese. I due stavano tentando di imbarcarsi con cospicue somme di denaro contante nascoste nei bagagli. I soldi rinvenuti dai Finanzieri della locale Compagnia con l’ausilio del cash dog Escos, erano nascosti all’interno del doppiofondo dei bagagli, tra gli indumenti e, addirittura, nelle confezioni di detergenti.

Due persone fermate

Un cinquantenne di origini nigeriane, residente a Torino, in partenza per Lagos, è stato trovato in possesso di una consistente somma di denaro in contante nascosta tra gli effetti personali, stesso metodo è stato utilizzato anche da una cittadina Rumena in partenza per Bucarest trovata in possesso di oltre 15.000 euro e per i quali non ha saputo giustificarne la provenienza. Per entrambi i casi sono in corso gli approfondimenti dei Finanzieri per chiarire sia la provenienza del denaro, presumibilmente frutto di attività illecite ovvero di prestazioni lavorative pagate in nero, sia le posizioni fiscali dei soggetti identificati.

Flussi monetari verso l'estero

Da inizio anno la Guardia di Finanza di Torino, unitamente ai Funzionari delle Dogane, ha individuato un flusso monetario superiore a 400.000 euro. Oltre 300 le persone identificate.
La stragrande maggioranza dei fermati proveniva dal continente asiatico quelli in partenza, invece, erano diretti verso paesi africani e dell’est Europa, Romania in particolare. La contestazione degli illeciti amministrativi valutari si colloca in un più ampio dispositivo di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di movimentazione transfrontaliera di valuta e titoli di credito che, si integra alla perfezione con i compiti istituzionali della Guardia di Finanza infatti in questi casi vengono avviate le indagini per verificare la provenienza lecita delle somme e soprattutto che non siano frutto di evasione fiscale.

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