Un centinaio di piantine e bulbi di papavero rinvenuti dalla Finanza

Una pattuglia della Guardia di Finanza di Torino, impegnata nella consueta attività di prevenzione coordinata dalla Sala Operativa provinciale per il servizio di pubblica utilità “117”, ha individuato in un orto nella periferia di Pinerolo, situato all’interno di una zona peraltro facilmente accessibile, la presenza di numerose piante di papaver somniferum, meglio noto come papavero da oppio.

Un centinaio di piantine e bulbi di papavero rinvenuti dalla Finanza
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Una pattuglia della Guardia di Finanza di Torino, impegnata nella consueta attività di prevenzione coordinata dalla Sala Operativa provinciale per il servizio di pubblica utilità “117”, ha individuato in un orto nella periferia di Pinerolo, situato all’interno di una zona peraltro facilmente accessibile, la presenza di numerose piante di papaver somniferum, meglio noto come papavero da oppio.

Una pattuglia della Guardia di Finanza di Torino, impegnata nella consueta attività di prevenzione coordinata dalla Sala Operativa provinciale per il servizio di pubblica utilità “117”, ha individuato in un orto nella periferia di Pinerolo, situato all’interno di una zona peraltro facilmente accessibile, la presenza di numerose piante di papaver somniferum, meglio noto come papavero da oppio. I Finanzieri della Compagnia di Pinerolo hanno appurato che i proprietari dell’orto, due coniugi settantenni erano completamente ignari del fatto che da quel tipo di papavero si potesse estrarre l’oppio, anzi consideravano quelle piante delle infestanti che non hanno estirpato solo perché ne apprezzavano l’aspetto ornamentale, visto il loro colore intenso e vivace. L 'Università degli Studi di Torin - Facoltà di Botanica ha convalidato l’intuizione dei Finanzieri confermando che le piante rinvenute appartengono proprio alla categori del papaver somniferum” utilizzate per la produzione di oppio e dei suoi derivati quali, eroina e morfina. I 600 bulbi e le cento piantine di papavero da oppio, la cui coltivazione è vietata per legge, sono state estirpate, sequestrate e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; appurata la buona fede dei due coniugi per ora si procede contro ignoti.

 

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