Cani nei ristoranti, interviene la Federazione Italiana Pubblici Esercizi

La Fipe: "Non spetta al sindaco decidere se possono entrare nelle nostre aziende".

Cani nei ristoranti, interviene la Federazione Italiana Pubblici Esercizi
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Cani nei ristoranti, la Fipe conferma quanto regolamentato dal Comune di Quincinetto.

Cani nei ristoranti

Il clamore suscitato dalla notizia dell'ordinanza comunale che avrebbe vietato i cani nei locali che vendono generi alimentari ha fatto sì che la voce giungesse sino a Roma. I fatti sono poi stati ridimensionati e spiegati direttamente dal sindaco di Quincinetto, Angelo Canale Clapetto: ha seguito di fatti avvenuti in paese e che hanno visto un ristoratore vietare l'ingresso ad un avventore con a seguito il suo amico a quattro zampe, l'amministrazione ha provveduto a regolamentare una normativa vecchia di oltre 30 anni. Tale regolamentazione non vieta l'ingresso ai cani ma stabilisce che ogni proprietario di bar, ristorante o alimentari possa decidere liberamente se fare entrare i quattro zampe o meno.

Interviene la Fipe

Una nota stampa della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi interviene sulla questione. Di seguito il comunicato:

Roma, 7 febbraio 2018 – “Se si rispettano le condizioni di sicurezza, comprese quelle igienico-sanitarie, l’ingresso di cani in bar e ristoranti dipende esclusivamente dalla volontà degli imprenditori e dalla politica di relazione con il cliente che intendono perseguire. Si tratta di ribadire il principio di libertà che, nel rispetto delle norme, deve ispirare ogni iniziativa imprenditoriale. Non spetta alle amministrazioni comunali decidere se gli animali di compagnia devono essere ammessi o, al contrario, devono essere respinti, come ha stabilito un recente regolamento del Comune di Quincinetto in provincia di Torino”. Questa la posizione di Fipe, espressa da Aldo Mario Cursano, Vice Presidente Vicario di Fipe.

La nota dunque conferma quanto regolamentato dal sindaco e smentisce quanto erroneamente diffuso in un primo momento.

Commenti
Cesare Pierobon

Penso che sia importante anche la libertà dell'uomo che non gradisce la compagnia degli animali nei ristoranti e nei negozi di alimentari. Inoltre la legge che prevede l'uso del guinzaglio e, nel caso, della museruola,viene ampiamente violata e guai a chi si permette di farne menzione al proprietario dell'animale! Mi auguro che, per quanto riguarda le spiagge, gli animali abbiano i loro specifici spazi onde evitare che i piedi nudi vengano a contatto con le deiezioni (cacca) che i proprietari spesso trascurano di raccogliere. Chi desidera godere di un animale da compagnia ne sopporti i relativi sacrifici. Grazie

Maria

Caro FIPE… mi spieghi a me che sono ignorante, quali sono le norme igienico sanitarie per gli animali nei bar e ristoranti. O meglio, mi spieghi come gli umani possono farle rispettare ai loro amici animali. Perché proprio non riesco ad immaginarmela questa cosa, mi faccia un disegno e mi dica se ho capito bene: se al cane scappa di fare pipì in un ristorante, il padrone lo “percepisce” e subito riesce a portarlo fuori, se al cane sempre in un ristorante/bar, scappa uno starnuto, il padrone (dotato di sesto senso) lo preavverte, gli porge il fazzoletto e guardandolo di storto gli dice: Ehi rintintin ricordati di mettere la zampa davanti al muso eh ! Oppure: se il cane volesse fare uno scoreggia ed il padrone sempre dotato di sesto senso, guarda minaccioso il suo amico e gli dice: “Non ti provare eh! Ricordati che qui sei in un ristorante”. Idem se l’animale è bagnato e sentisse il bisogno di ..scrollarsi.. FIPE, parlate di queste norme ? O di museruola, guinzaglio e pulizia del cane cioè che non abbia zecche in estate per esempio che possano infestare il locale? Perché se no non capisco la frase: “l’importante che si rispettino le norme” . Ci penso ma non mi viene in mente nulla. I ristoratori fanno bene a mettere il divieto dei nostri amici animali in locali che si dividono con altre persone, né bar né ristoranti… tra un po’ potremo portare il cane e il gatto al cinema..l’importante che paghino il biglietto..Ma non scherziamo. Vorrei anche dire che il principio di libertà che adoro e di cui non farei mai a meno.. per molti non è un principio proprio..da rispettare, cioè lo rispettano nel senso che si sentono davvero liberi di fare quello che vogliono in barba al principio di rispetto che viaggia di pari passo con quello di libertà. ..Bisogna regolamentare..molti di noi ne hanno bisogno e comunque NO agli animali in posti dove si somministra cibo. Maria DI GIOIA

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