Citoyens fuori dal carnevale di Ivrea, è aspra polemica

Dito puntato sul cambio al vertice della Fondazione.

Citoyens fuori dal carnevale di Ivrea, è aspra polemica
Pubblicato:
Aggiornato:

Citoyens fuori dal carnevale di Ivrea. Una lunga sequenza di piccole rotture fino alla drastica esclusione silenziosa. Ma lo storico gruppo non ci sta.

Citoyens fuori dal carnevale di Ivrea

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei "Citoyens" in merito alla loro cancellazione dal programma del carnevale di Ivrea.

Il comunicato

Il cambio del vertice del CdA della Fondazione ha portato un drastico mutamento di rotta della nave, comprensibile con il cambio del suo capitano e dell’intero equipaggio, ma è avvenuto in assenza di qualunque informazione, comunicazione o dialogo con il Comitato delle Componenti sui suoi nuovi obiettivi e sull’eventuale diverso modo di intendere la “missione” della Fondazione. Nessuna comunicazione = tutte le ipotesi sono possibili, senza nessuna certezza.
In questo clima di scarsissima informazione diretta (mediata invece dai giornali, unica fonte di notizie troppo spesso fuorvianti, insieme ai rumors incontrollati), è andato man mano aumentando il disagio e la preoccupazione di diverse Componenti, accentuato anche dagli interventi a gamba tesa di certa “politica” che ha scompaginato quelli che erano i riconosciuti e rispettivi ambiti di competenza e che sono stati letti (a torto o a ragione) come inopportune intromissioni e forzature, anche viste come un tentativo di marginalizzare ulteriormente il Comitato delle Componenti.
Su questa situazione si sono innestate le dimissioni delle due Consigliere, che se possono anche aver sbagliato nella forma, è nella sostanza che si sono sentite scavalcate nelle loro competenze ed emarginate nel CdA; è seguita poi la vicenda delle deleghe mancate al Circolo Ufficiali per il Bando di arruolamento, che ha rotto una decennale consuetudine e generato dimissioni e malcontento; è continuata con la nomina del Generale e la conseguente separazione di fatto e contrapposizione Stato Maggiore - Circolo Ufficiali, che il CdA o i suoi membri operativi non sembra abbiano cercato di comporre; poi il cambio della conduzione della Festa del giovedì grasso e “l’emarginazione” degli Amis, che anche se il Presidente ha spiegato, è stata consensuale, è stata poco chiarita e quindi aperta a varie interpretazioni.
Se si aggiunge l’annullamento (pare senza spiegazioni) della “passeggiata con gli Abbà”, che curavano gli amici del Museo, e che essendo un momento informale di aggregazione e informativo storico-carnevalesco per i piccoli, era piuttosto apprezzato e coinvolgente; si capisce che tutti questi accadimenti non sono certo stati un diluvio, ma un lento e costante stillicidio che però è provenuto, senza preavviso, da un’unica fonte e cadendo nello stesso punto sembra avere come obiettivo di voler forare la roccia.
Indubbiamente c’è una realtà vera e c’è una realtà percepita, ma, come per la temperatura, quella percepita ci tocca più direttamente e ci procura il maggior fastidio: l’assenza di comunicazione e di condivisione delle decisioni è come l’umidità, accentua la sensazione di malessere sia per il caldo che per il freddo. Se poi l’aumento arbitrario e unilaterale dell’umidità è operato da chi comanda, la cosa disturba ancora di più.
L’ultima goccia, non molto diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta, è quella che ha portato l’esclusione dei “Citoyens de la Ville d’Ivrée” dal programma ufficiale del Carnevale, sempre senza nessuna spiegazione fornita, tant’è che l’esclusione è stata casualmente scoperta cercando altro nel sito della Fondazione.
Per cui, la Consegna dell’Albero della Libertà alla Città di Ivrea, come si fece a Ivrea nel 1798 diventa così non un piccolo, ma molto significativo, momento di rievocazione e valorizzazione della storia civica da ricordare perché ha portato in città il vento della Rivoluzione Francese e l’uso del simbolo più importante del Carnevale eporediese: quel rosso berretto frigio, che identifica l’intera comunità carnevalesca, ma un momento “privato” tra Citoyens e il Sindaco come se fosse “altro” rispetto al Carnevale e non riguardasse proprio la sua storia.
Anche la “fugace e minima cerimonia”, iniziata nel 1999, che vedeva il rappresentante dei Citoyens consegnare, ogni anno, un mazzolino di violette alla Mugnaia augurandole un buon Carnevale, alla sua uscita dall’ufficio del Sindaco in Sala Giunta (cerimonia della durata di 3-5 secondi, presenza fisica 30/40 minuti) è stata “vietata per motivi di sicurezza”, partendo dalla “sicura certezza”, di chi lo vieta, che quel rappresentante non potrà assolutamente ricevere o entrare in possesso di un invito per la presentazione della Mugnaia il sabato sera. Divieto ridicolo e chiaramente pretestuoso.
I “Citoyens de la Ville d’Ivrée” ritengono questa loro esclusione in netto contrasto con la dichiarazione del Presidente Piero Gillardi: “Il Carnevale è di chi lo fa!”; pensano sia una chiara mancanza di rispetto per una Componente del Carnevale (per quanto piccola e marginale) che ha sempre operato per valorizzare gli aspetti storici e culturali della nostra festa (con decine di migliaia di pieghevoli informativi, distribuiti gratuitamente) e operata sul filo dell’arbitrarietà personale di chi vuole imporre la propria visione dei fatti, senza neppur esplicitarla e senza renderne conto a nessuno.
Anche il Sindaco ha una parte in questa vicenda dal momento che si era fatto garante della richiesta di rapporti più armonici tra CdA e Componenti.

Seguici sui nostri canali