Contrada Maestra, il progetto per far rinascere via Caviglione a Pont

Il progetto è finalizzato alla rigenerazione urbana della via.

Contrada Maestra, il progetto per far rinascere via Caviglione a Pont
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Contrada Maestra, l'amministrazione pontese ha messo in piedi un progetto per restituire ai cittadini spazi abbandonati in cui poter anche organizzare attività per la comunità.

Contrada Maestra

Si chiama «Contrada Maestra» e il Comune di Pont ha deciso di promuoverlo, insieme al Comitato La Tramia (che organizza «La Transumanza»), con l'obiettivo di ripopolare e valorizzare l'antica «Via del Commercio», con i suoi suggestivi portici medievali, un tempo sede di tante botteghe artigiane e negozi, oggi purtroppo in gran parte chiusi.

La spiegazione dell'assessore alla cultura

L'iniziativa è stata illustrata nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale dall'assessore alla Cultura, Vanessa Seren Bernardone. «Il progetto, curato da Antonella Rosa - ha spiegato l'assessore - è finalizzato alla rigenerazione urbana della via, recuperando locali e spazi oggi inutilizzati e offrendoli in uso gratuito ad artisti e artigiani per tre anni, con l'impegno a tenerli aperti almeno tre giorni la settimana. I destinatari saranno scelti attraverso un bando pubblico, con la collaborazione di esperti nazionali e internazionali. In cambio dell'utilizzo gratuito, gli artisti dovranno presentare un progetto di integrazione sociale con il territorio, ad esempio attivando dei laboratori per disabili o anziani. Dopo una prima riunione preliminare con i proprietari di immobili della via, abbiamo già raccolto diverse adesioni e al momento possiamo contare su 6 spazi disponibili».

Le parole del sindaco Coppo

Per finanziare l'iniziativa il Comune ha partecipato ad un bando del Ministero dei Beni Culturali, che stanzia un contributo per 205 progetti a livello nazionale. «Si tratta di un progetto importante per tentare di rilanciare via Caviglione - ha aggiunto il sindaco, Paolo Coppo - e speriamo che possa esserci una buona risposta anche da parte degli artisti». I dati sullo spopolamento commerciale della via offrono in effetti una fotografia drammatica della realtà. Negli ultimi vent'anni gli spazi abbandonati in via Caviglione (lunga circa 330 metri e quasi interamente porticata, ndr) sono stati più del 50 per cento degli esistenti e ad oggi si contano solo 14 locali utilizzati, di cui 5 in chiusura. L'obiettivo è riuscire a impiantare in questi locali dismessi laboratori artistici e artigianali per favorire la rinascita culturale di quello che, un tempo, era il fulcro economico e commerciale del paese.

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