Da Sparone a Lourdes a bordo di un'auto speciale

Gionni Billeci ha guidato per 1000 chilometri realizzando uno dei suoi grandi sogni.

Da Sparone a Lourdes a bordo di un'auto speciale
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Da Sparone a Lourdes a bordo di un'auto speciale. Il sogno realizzato da Gionni Billeci, disabile da 22 anni.

Da Sparone a Lourdes a bordo di un'auto speciale

E’ stata l’ennesima «lezione di vita» che ha saputo infondere. Quella vita a cui, 22 anni fa, si è attaccato con disperazione, con tutto se stesso, riuscendo ad uscirne vincitore, anche se profondamente colpito nel fisico. Oggi, nel 2019, lo sparonese Gionni Billeci si è fatto un regalo straordinario, realizzando quello che ha definito «Un sogno diventato realtà». Nonostante la forte disabilità che da oltre due decenni lo costringe su di una sedia a rotelle, il 40enne della Valle Orco per mezzo di un’auto speciale, dotata di comandi che gli permettono di guidare, è partito dal Canavese e ha raggiunto Lourdes, dove per alcuni giorni, circondato dall’affetto di tanti amici, ha potuto vivere un’esperienza straordinaria.

«Un miracolo che si compie»

«E’ l’ennesimo miracolo che si compie - racconta lo stesso Billeci al suo ritorno dalla trasferta in terra transalpina - Il primo era stato la possibilità di superare quel tremendo incidente subito quando avevo 17 anni. Poi, un secondo è stato quello di avere a disposizione una macchina per potermi muovere liberamente. Tutto ciò, grazie al grande cuore dei canavesani e di coloro che si sono adoperati per far sì che potessi avere a disposizione la cifra per trasformare una comune macchina in una vettura adatta alle mie esigenze. Infine, questo viaggio. Era un “voto” che avevo espresso, una promessa fatta alla Madonna di Lourdes, a cui sono particolarmente devoto. Mi sono preparato a fondo, perché è un viaggio stancante e non privo di difficoltà per una persona che ha le mie disabilità. Ogni giorno mi sono allenato per arrivare pronto a tale esperienza. Ed alla fine ce l’ho fatta. Grazie pure al sostegno ed all’aiuto di chi mi vuole bene». Nelle settimane passate Gionni, insieme ad un amico, ha così intrapreso i quasi 1000 chilometri che lo separano dal sacro luogo di culto che sorge in Francia. Alla fine, è arrivato tra gli applausi di chi lo stava attendendo a braccia aperte. «E’ stato davvero fantastico. Ho provato un’emozione indescrivibile. E’ una grande soddisfazione, un punto di partenza per fare qualcosa di nuovo per me e per chi deve fare i conti con la tetraplegia».

Un esempio per tutti, giovani ed adulti

Quello di Gionni non è stato un semplice viaggio, od un pellegrinaggio. E’ stata la conferma che se si vuole si possono raggiungere incredibili risultati. «Voglio far capire che nulla va dato per scontato e che se si lotta strenuamente si possono davvero tagliare traguardi insperati - aggiunge Billeci, che tra l’altro è anche consigliere comunale a Sparone, il comune in cui risiede - Infatti, un’altra cosa che vorrei fare è quella, se mi sarà data la possibilità, di andare nelle scuole per raccontare la mia esperienza. Vorrei far capire in particolare ai più giovani che non bisogna arrendersi difronte a nessun ostacolo. Io, nel 1997, mi sono risvegliato in un letto dopo un incidente che mi poteva costare la vita. Sono rimasto su di una sedia a rotelle, ma non mi sono mai arreso. Ho fatto di tutto per vivere al meglio e lo sto facendo tutt’ora. Ecco, vorrei che ai ragazzi ed alle ragazze arrivasse questo messaggio. Sta solo a noi decidere come affrontare i problemi di tutti i giorni, grandi o piccoli che siano. Se si ha costanza, se ci si sforza e non ci si ferma davanti alla fatica o al dolore, allora si possono raggiungere tutti i traguardi che una persona si pone. Con la fede, la determinazione e la volontà, davvero, si può andare lontani. E io l’ho fatto».

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