Maltempo a Chiaverano, il sindaco Fiorentini ringrazia chi ha aiutato e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

"Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno. E in questi tre giorni di emergenza con allerta rossa e forti precipitazioni di bisogni ce ne sono stati tanti e mi hanno dato modo di verificare cosa ha funzionato e cosa no".

Maltempo a Chiaverano, il sindaco Fiorentini ringrazia chi ha aiutato e si toglie qualche sassolino dalla scarpa
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L'allerta rossa è passata e dopo l'ondata di maltempo a Chiaverano che ha messo in difficoltà il territorio il sindaco Fiorentini prende carta e penna e scrive una lettera ai suoi concittadini...

Maltempo a Chiaverano, la lettera del sindaco

"Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno. E in questi tre giorni di emergenza con allerta rossa e forti precipitazioni di bisogni ce ne sono stati tanti e mi hanno dato modo di verificare cosa ha funzionato e cosa no", comincia così la lunga lettera del sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini il giorno dopo l'emergenza maltempo che ha messo in seria difficoltà il territorio.

Grazie agli "amici"

"A caldo voglio quindi ringraziare gli amici e dire qualcosa a chi amico non lo è stato. Iniziamo con gli "amici", dove per amici intendo chi ha collaborato a vario titolo per mestiere o per senso del dovere o, ancora meglio, per una sentita partecipazione attiva e propositiva alla gestione di problemi che riguardano tutti. Devo quindi fare, davvero di cuore, tanti tanti ringraziamenti al Corpo dei Vigili del Fuoco (sono stati chiamati più volte anche di notte e sempre sono intervenuti in tempi brevi e con grande professionalità), ai Carabinieri di Ivrea (sono stati costantemente sul territorio per vigilare e per supportare gli interventi dei Vigili del Fuoco), al capocantoniere e ai cantonieri della Città Metropolitana (sono intervenuti in tantissime situazioni per gestire i tanti problemi sulla viabilità provinciale), ai gruppi provinciale e eporediese della Protezione civile (non sono dovuti intervenire ma più volte mi hanno chiamato per dare la loro disponibilità in caso di bisogno), ai dipendenti comunali (sabato sono stati quasi tutti richiamati in servizio fino a tardissima ora per gestire l'emergenza, emettere le varie ordinanze, posizionare le transenne e molto altro), ai volontari del gruppo AIB di Chiaverano (anche loro hanno passato moltissime ore in Comune e, soprattutto di notte, hanno controllato i vari punti critici del territorio), alla Ditta Neve Escavazioni (intervenuta immediatamente nella notte per liberare la strada provinciale a Bienca), al Ristorante il Caos (sabato a pranzo ha fornito gratuitamente un pasto caldo a chi era impegnato in Comune), alle ragazze dell'Infopoint (anche loro sono state parecchie ore in Comune per aiutare i volontari AIB nella gestione delle comunicazioni), ai giornalisti dei vari media (hanno descritto costantemente e correttamente l'evolversi della situazione). Grazie a tutti i miei colleghi amministratori, in particolare al vicesindaco, per aver fatto tutto quanto possibile, ognuno per come meglio poteva. Grazie poi a tutti quei cittadini che, in modo corretto e civile, hanno accettato le decisioni prese dal Comune anche quando, vedi il caso della forzata evacuazione di 40 famiglie, questo comportava disagi non indifferenti. E ancora grazie ai cittadini che con fatica curano il territorio e lo mantengono pulito per evitare che i problemi si aggravino a causa della scarsa manutenzione. Cito, solo a titolo di esempio, gli abitanti delle località Riva e Zuin di Bienca. Sono davvero riconoscente a tutti loro per quanto hanno fatto e continueranno di certo a fare".

E per chi altri...

"Ma, purtroppo, ci sono anche altri aspetti che devono essere rimarcati. Partiamo dai furbetti, da quelli che le regole vanno sempre rispettate, ma solo dagli altri. E allora chi se ne frega se una strada è chiusa per frana o per allagamento. Si spostano i new-jersey o le transenne e si passa lo stesso e se poi si vede qualcuno che cerca di fermarti si accelera e si passa oltre. Tra i tanti un'auto che ho fermato mi ha detto "ma c'era uno spazio di lato e ho pensato che si poteva passare!". Certo, le transenne e i cartelli di "strada chiusa" sono stati messi per abbellire il paesaggio! Il Karma a volte si attiva: nella notte sulla ex419 (strada della galleria) un'auto ha forzato il blocco ed è passata scendendo verso Borgofranco finendo poi contro la frana più a valle. Per fortuna non si sono fatti nulla ma mi auguro che il conto del carrozziere sia molto salato! Tra i furbetti mi spiace dover mettere anche un ristoratore che, non potendo far arrivare i clienti visto che la strada era un torrente ed era chiusa al traffico, faceva lui la spola per caricarli sul suo furgone. Probabilmente non ha capito che così metteva in condizione di pericolo sè stesso e i suoi clienti oltre ai soccorritori se fosse successo qualcosa. Poi ci sono i tuttologi e i complottisti. Quelli che "le allerte si mettono per far guadagnare qualcuno" e che "se venissero puliti i tombini i problemi non ci sarebbero" o che "il masso va subito eliminato" (però non dice o non sa come si fa) e tante altre facezie. E vabbè, liberi di pensarlo!"

Un territorio difficile

"Poi c'è chi, come sempre e in parte in modo condivisibile, asserisce che bisogna fare manutenzione per evitare questi problemi. Giusto, anzi perfetto. Ci sono alcuni aspetti da considerare: la Serra è il residuo di un ghiacciaio, formata per lo più di detriti ricoperti da uno strato poco consistente di terra. Ergo, la Serra è e sarà sempre instabile e sarà molto difficile prevedere dove e con che portata potrebbero esserci movimenti franosi. Ci sono, certo, alcune zone conosciute e monitorate ma potrebbero in ogni momento nascere situazioni di pericolo in punti inaspettati. Nel secolo scorso i boschi erano molto più curati, i terrazzamenti erano mantenuti in ordine, i canali di scolo venivan puliti perchè da questo ne derivava un reddito. Ora la quasi totalità della Serra non è più gestita. Ma i boschi, i terrazzamenti, i canali sono tutti su terreni privati! Sono i proprietari che dovrebbero mantenerli in ordine. Ma chi ha ancora tempo e voglia di farlo? C'è un gruppo di cittadini, ai quali dovrebbe andare il ringraziamento di tutti, che da tempo periodicamente indice le giornate della manutenzione per pulire alcune parti del territorio potenzialmente a rischio. Al gruppo partecipano privati cittadini, amministratori, volontari dell'AIB. Ma sono sempre pochissimi e possono fare poco anche se quel poco è comunque molto. Se altri si aggiungessero a questo gruppo si potrebbe fare di più ma, lasciatemelo dire, di solito chi si lamenta e protesta si guarda bene dal partecipare quando è ora di darsi da fare!".

Ai volontari Aib...

"Chiudo con il gruppo AIB di Chiaverano. Prima li ho ringraziati e lo faccio ancora, ma ringrazio solo quelli che erano presenti, meno della metà di quelli che avrebbero dovuto esserci considerando i volontari "effettivi" potenzialmente utilizzabili. I presenti hanno fatto moltissime ore di presenza, molte più di quelle dovute, mentre altri loro colleghi si sono ben guardati dal venire ad aiutare. Allora: il gruppo AIB ha la funzione principale di gestione degli incendi ma è anche un gruppo di protezione civile e, quindi, tenuto a intervenire in caso di necessità.
Il gruppo è formato da volontari e, quindi, la stessa parola "volontario" significa che una persona non può essere obbligata a partecipare.
Ma la Protezione Civile non è l'Associazione del Carnevale (con tutto il rispetto per questa associazione)! Quando c'è un'ALLERTA ROSSA TUTTI, a meno di impedimenti seri e documentati, DEVONO essere disponibili perchè il loro ruolo è di attivarsi a tutela e protezione della popolazione per il controllo dei blocchi stradali, la pulizia delle griglie e il monitoraggio continuo delle zone a rischio! Sempre che poi non accada qualcosa di serio... Se si fa parte del gruppo, DEVE essere un impegno morale quello di partecipare e di attivarsi mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze. Altrimenti è meglio non farne parte, non serve a nulla avere una divisa se quando serve non la si indossa".

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