Popillia japonica: come bisogna combatterla?

Il metodo migliore per dare la caccia a questi insetti è la raccolta manuale.

Popillia japonica: come bisogna combatterla?
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Popillia japonica: la Regione ha pubblicato un vademecum su come combattere le infestazioni. Lo riportano i colleghi di Novara Netweek.

Popillia japonica: ecco il piano di emergenza regionale

L’invasione della Popillia japonica e i danni alle coltivazioni hanno allarmato anche la Regione Piemonte, che attraverso la Direzione agricoltura e il settore fitosanitario e dei servizi tecnico-scientifici, ha diffuso un vademecu

Il metodo migliore per dare la caccia a questi insetti è la raccolta manuale

m su come comportarsi in caso di infestazioni di giardini, orti e frutteti famigliari. La Regione consiglia a inizio infestazione la raccolta manuale degli adulti (quando possibile). “perché, avendo questo scarabeide – spiega la Regione – un comportamento gregario, la presenza dei primi adulti ne attira altri. Anche le lesioni a carico di fiori e frutti, liberando particolari composti volatili, sembrano avere un forte potere attrattivo”.

Quali sono le “armi” a disposizione?

La Regione specifica anche quali sono i mezzi migliori per combattere questo insetto infestante. “La raccolta manuale – spiegano da Palazzo Lascaris – va fatta nelle prime ore del mattino, quando gli adulti sono poco reattivi (sopra i 21-22 gradi se disturbati volano via facilmente) ad esempio facendoli cadere in contenitori sormontati da un imbuto”. Qualora non fosse possibile raccogliere gli adulti sulla vegetazione, si deve invece ricorrere a trattamenti con insetticidi. “In genere – continuano dalla Regione – risultano efficaci i piretroidi di sintesi chimica (ad esempio deltametrina, lambdacialotrina, cipermetrina). Tra gli insetticidi ad uso non professionale, un formulato a base di tetrametrina, cipermetrina e piperonil butossido ha dimostrato una buona efficacia sugli adulti di Popillia. Prima dell’uso di prodotti a uso non professionale va verificato che siano destinati alla difesa delle piante e non esclusivamente a uso civile (disinfestazione abitazioni ecc)”.

Meglio evitare l’uso indiscriminato di insetticidi

La Regione consiglia di evitare il ricorso indiscriminato agli insetticidi chimici, sia per l’impatto negativo sull’ambiente, sia perché in alcuni casi “possono favorire gli attacchi di ragnetto rosso o di altri acari fitofagi”. Gli esperti dicono che le popolazioni di Popillia diminuiscono notevolmente a partire dalla seconda o la terza decade di luglio. Nell’ambito del piano di emergenza la Regione ha posizionato numerose trappole, inserite in un piano di contenimento generale. In totale le trappole sono circa 2.000 su tutto il Piemonte. “Non sono sistemate su orti e giardini – chiarisce la Regione – perché catturano solo una parte degli insetti attirati, gli altri finiscono sulle piante vicine e continuano ad arrecare danni. Per questa ragione vengono posizionate in prossimità dei prati. Non sono date in gestione a privati”.

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