Stagione balneare in Piemonte, ecco i dati

Per la classificazione del 2018 dobbiamo attendere il Ministero della Salute.

Stagione balneare in Piemonte, ecco i dati
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La stagione balneare in Piemonte si è aperta il 15 maggio ed è terminata il 30 settembre.

Stagione balneare in Piemonte

All’apertura della stagione balneare appena trascorsa 91 delle 94 zone del Piemonte sono state dichiarate balneabili. Le tre zone non balneabili si trovavano sul Lago di Candia e sono state riammesse alla balneazione a fronte del primo campionamento conforme della stagione. Alla chiusura della stagione erano balneabili tutte e 94.

Classificazione delle acque

La classificazione delle acque di balneazione per il quadriennio 2014-2017 era di 72 zone eccellenti, 15 buone, 6 sufficienti e nessuna scarsa. Per la classificazione del 2018 dobbiamo attendere il Ministero della Salute.
“Le acque di balneazione vengono classificate dal Ministero della Salute a novembre di ogni anno sulla base dei dati di monitoraggio dei quattro anni precedenti che Arpa Piemonte, e le altre Agenzie del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, forniscono – precisa il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – Nel 2018 abbiamo avuto 137 giorni di stagione balneare durante i quali Arpa Piemonte ha effettuato 649 campioni, di cui 616 di routine e 33 suppletivi a seguito del superamento della soglia di uno o di entrambi i parametri microbiologici, per garantire, secondo modalità certificate ISO 9001, a chi si tuffa nelle acque piemontesi un’acqua sicura. Per ogni campione vengono effettuate più analisi per produrre dati affidabili. Per la stagione 2018 Arpa ha effettuato circa 1300 analisi”.

Analisi per sforamenti

Il 56% dei campioni suppletivi ha riguardato il Lago Maggiore e il Lago d’Orta. Gli sforamenti sono attribuibili a inquinamenti di breve durata (conclusi entro 72 ore dalla prima constatazione), dovuti al dilavamento del terreno in seguito a eventi piovosi con conseguente attivazione di sfioratori di piena dei sistemi fognari e dei by pass degli impianti di depurazione.

Nel dettaglio gli inquinamenti di breve durata del 2018

- Lago di Candia - Si sono rilevati superamenti del parametro Enterococchi nel campionamento dell’inizio di maggio che precede l’inizio della stagione. Successivamente non si sono più avuti sforamenti dei parametri microbiologici ma la balneazione è stata ugualmente interdetta su tutto il lago a causa delle fioriture cianobatteriche del mese di giugno (interdizione da 11/06 a 25/06) e da fine luglio ad inizio settembre (interdizione da 26/07 a 10/09).

- Lago Sirio - Si è rilevato il superamento del parametro Enterococchi intestinali nel campionamento del 26 giugno nella zona Scaricatore.

- Lago Maggiore - Si sono rilevati i superamenti dei parametri microbiologici nelle zone di Villa Taranto (Verbania), Spiaggia Lungolago Feriolo e Spiaggia Via Repubblica Ossola (Baveno) nel campionamento del 4 giugno, Buon Rimedio (Verbania) nel campionamento del 9 luglio e Spiaggia Cicognola (Castelletto Ticino) nell’ultimo campionamento della stagione il 10 settembre.

- Lago d’Orta - Si sono rilevati i superamenti dei parametri microbiologici nelle zone di Verde Lago (Pettenasco) nel campionamento del 9 maggio, Campeggio Allegro (Pettenasco) nel campionamento del 5 giugno, Villa Motta (Orta S. Giulio) e Spiaggia pubblica Bagnella (Omegna) nel campionamento del 26 giugno e Villa Motta (Orta S. Giulio) nel campionamento dell’11 settembre.

- Torrente Cannobino - Si sono rilevati i superamenti dei parametri microbiologici nelle zone di Ossidi Metallici (Cannobio) nei campionamenti del 4 giugno e del 23 luglio e Orrido S. Anna (Cannobio) nel campionamento del 25 giugno.

- Torrente San Bernardino - Si è rilevato il superamento di entrambi i parametri microbiologici nella zona di Santino (Verbania) nel campionamento del 4 giugno.

Ripristino della balneabilità

“Il controllo della qualità delle acque di balneazione passa non solo attraverso al monitoraggio puntuale della singola spiaggia durante la stagione balneare, ma deriva da una valutazione più ampia e complessiva delle cause che possono impedirne la fruizione. In particolare è prevista una valutazione sull’intero corpo idrico di tutte le sessioni antropiche che insistono sulle singole acque di balneazione attraverso la redazione di profili specifici. L’analisi preventiva delle pressioni finalizzata all’utilizzo della risorsa per scopi balneari, permette di gestire eventuali sforamenti conoscendo già le possibili cause e potendo agire tempestivamente per la rimozione e il ripristino delle condizioni di balneabilità” conclude il Direttore Generale dell’Arpa Angelo Robotto.

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