We Are Parky, soddisfazione alla notizia del reintegro del lavoratore Teknoservice

"Siamo stufi di aspettare, di elemosinare una attenzione da parte del mondo politico, siamo stufi di essere considerati malati di serie B, siamo stufi di essere emarginati dalla società e dal mondo del lavoro".

We Are Parky, soddisfazione alla notizia del reintegro del lavoratore Teknoservice
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L'associazione We Are Parky aveva seguito con il suo presidente Giulio Maldacea il caso del licenziamento di Minutiello.

We Are Parky

Franco Minutiello ha vinto la sua battaglia contro Teknoservice srl: il tribunale di Ivrea gli ha dato ragione e adesso l'azienda dovrà reintegrarlo. Al suo fianco nella lunga e dura battaglia per riavere il suo lavoro anche l'associazione We Are Parky con il suo presidente Giulio Maldacea.

Difendere i propri diritti

Tramite la sua pagina Facebook l'associazione esprime tutta la sua soddisfazione per l'epilogo positivo della vicenda di Minutiello ma anche la rabbia di chi deve deve lottare, non solo contro una terribile malattia, ma anche contro la società e il mondo del lavoro per rivendicare i propri diritti.

Il comunicato dell'associazione

Di seguito le parole dell'associazione.

Siamo stufi di aspettare, di elemosinare una attenzione da parte del mondo politico, siamo stufi di essere considerati malati di serie B, siamo stufi di essere emarginati dalla società e dal mondo del lavoro.
Franco Minutiello era stato licenziato “per giusta causa” perché l’azienda presso cui lavorava come autista raccoglitore, la Teknoservice srl della provincia di Torino, non lo ha più ritenuto utile. A Franco mancavano solo due anni per andare in pensione, si sentiva assolutamente utile ed in grado di lavorare, certamente con compiti meno gravosi. In questi casi è obbligo del datore di lavoro di applicare il concetto di “repechage” ossia di ricollocare il lavorato in una posizione più consona alla condizione di salute.
Franco non solo ha presentato ricorso ma ha voluto dare il suo contributo affinché questa non fosse solo la sua battaglia ma quella di tutti i malati di Parkinson. Franco divenne un caso nazionale, l'energia che ha messo in moto ha portato alla costituzione del Comitato Italiano Associazioni di Parkinson nato proprio con lo scopo di dare voce unica alle persone affette da questa complessa patologia.
In un anno Franco ed il Comitato sono riusciti ad ottenere l’attenzione di diversi Ministeri, hanno promosso una interrogazione parlamentare, hanno realizzato diversi censimenti e promosso iniziative utili alla conoscenza delle loro problematiche.
Oggi Franco ed il Comitato celebrano il loro più grande successo : il Tribunale di Ivrea ha accolto il ricorso di Franco ordinando alla Tekcnoservice di reintegrare il lavoratore e rifondere stipendi, contributi e spese legali.
“Questa è la vittoria di tutti noi, noi siamo Franco !”.
Questa sentenza storica rappresenta un successo enorme non solo per Franco ma più che altro per tutte le persone con Parkinson e di patologie neurodegenerative. Patologie con sintomi molto pesanti per chi ne è affetto e per coloro che sono loro vicino ma con conseguenze sociali a volte ancora più pesanti, primo fra tutti la perdita del lavoro.
“Molti di noi, specie i giovani, sono costretti a nascondere la patologia sul lavoro perché è una patologia di cui se ne sa poco e che fa paura, per cui spesso le aziende tendono a preferire l’allontanamento della persona anche se, specialmente nei primi anni, grazie alle terapie farmacologiche e riabilitative, le mansioni lavorative sono pari a quelle di una persona sana.".
Ovviamente all’aggravarsi della patologia è necessario adattare i compiti ma sicuramente la estromissione immediata dal mondo del lavoro comporta un aggravante della condizione psicologica e spesso una accelerazione dell’avanzamento dei sintomi con conseguente peggioramente della qualità della vita ed aggravio sui costi che questo comporta per il welfare.
Questa sentenza va a costituire una giurisprudenza che dovrà essere tenuta presente obbligatoriamente in future controversie.
Un ringraziamento speciale a Roberto Falletti senza il cui aiuto non avremmo mai potuto raggiungere questo risultato

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