Cuorgnè, malato di Parkinson non ha ancora riavuto il suo posto di lavoro

"Vogliamo che l'azienda paghi gli stipendi e reintegri l'uomo che si è ammalato".

Cuorgnè, malato di Parkinson non ha ancora riavuto il suo posto di lavoro
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Cuorgnè, malato di Parkinson non ha ancora riavuto il suo posto di lavoro.

Cuorgnè, malato di Parkinson non ha ancora riavuto il suo posto di lavoro

Continua a fare molto discutere il caso di Franco Minutiello, il lavoratore cuorgnatese che nel febbraio 2017 ha perso il posto di lavoro perché malato di Parkinson. Il suo reintegro in azienda, previsto da una sentenza emessa dal Tribunale di Ivrea, per ora non si è ancora di fatto concretizzato. Di quanto accaduto al 60enne canavesano se ne è discusso nei giorni scorsi in Regione Piemonte. Tutti i gruppi consiliari della Regione hanno infatti firmato un ordine del giorno specifico sulla vicenda che ha visto protagonista lo sfortunato ex operaio della Teknoservice di Castellamonte.

Pacifica manifestazione a difesa dei diritti dell'uomo

Proprio nella città della ceramica questa mattina si è svolta una pacifica manifestazione, promossa dal consigliere regionale Marco Grimaldi. All’iniziativa “Andiamo a lavoro insieme al signor Minutiello” hanno partecipato una 50ina di persone, che hanno camminato con Franco fino ai cancelli dell’azienda in strada del Ghiaro. Erano presenti tra gli altri, il consigliere di Castellamonte, Claudio Bethaz, Ernesto Bosone, l’assessore castellamontese, Patrizia Addis, il segretario PD di Castellamonte, Luca Chiartano, il segretario del Psi di Castellamonte, Salvatore Giuliano, il segretario dello Spi Cgil alto Canavese, Alfredo Ghella, e il consigliere regionale, Silvana Accossato.

"Vogliamo che Minutiello rientri in azienda"

“Abbiamo camminato fino ai cancelli della Teknoservice di Castellamonte insieme a Franco Minutiello. – ha scritto Grimaldi sul suo profilo social - Non stiamo andando ad assediare nessuno. Non ci stiamo sostituendo ad un tribunale che peraltro si è già espresso. Stiamo accompagnando Franco fin lì perché nessuno ha risposto al nostro appello e al documento del Consiglio Regionale del Piemonte. Vogliamo vedere entrare il signor Minutiello nel posto di lavoro che gli spetta. Vogliamo che gli vengano pagati gli stipendi e che l'azienda non tratti come uno scarto un lavoratore che ha avuto l'unica colpa di ammalarsi”.
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