Dipendenza da cannabis e spaccio: 31enne condannato a 10 mesi

Il 31enne colto in flagranza di reato a Ciriè, dove risiedeva da poco: deteneva ai fini di spaccio quasi 75 grammi di hashish

Dipendenza da cannabis e spaccio: 31enne condannato a 10 mesi
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Dipendenza da cannabis: 31enne finisce nei guai con la giustizia. "Pizzicato" con la droga e condannato a 10 mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa dal valore di 2mila euro.

31enne nei guai

Un tormentato rapporto con la droga iniziato all’età di 15 anni. Un tunnel dal quale, però, non sembra essere mai uscito. La storia di un 31enne, originario della Puglia e difeso dall’avvocato Luca Achilluzzi, è simile purtroppo a quella di tanti giovani in Italia. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Europeo sulle droghe, nel 2017 quasi il 20% dei giovani italiani di età compresa tra i 15 e i 34 anni ha fatto uso di cannabis. Decisamente di più quelli che ammettono di averne fatto uso almeno una volta nella vita.

Dipendenza da cannabis

E proprio la dipendenza da cannabis ha portato il 31enne proveniente dalla Puglia a presentarsi come imputato in un’aula di udienza penale del Tribunale di Ivrea. Il 1 luglio del 2018, infatti, il 31enne viene colto in flagranza di reato a Ciriè, dove risiedeva da poco: deteneva ai fini di spaccio quasi 75 grammi di hashish. Il giorno successivo viene convalidato l’arresto per direttissima e il Tribunale di Ivrea dispone l’obbligo di firma per l’imputato. In attesa del processo, però, poco più di un mese dopo, il 4 agosto, l'uomo viene nuovamente arrestato sempre per il medesimo reato. A quel punto scattano i domiciliari. L’obbligo di dimora viene fissato nella casa dei genitori a Foggia.

Percorso riabilitativo

La giustizia, nel frattempo, ha fatto il suo corso e nella giornata di lunedì 4 febbraio, con rito abbreviato, il giudice del Tribunale di Ivrea Anna Mascolo ha emesso sentenza di condanna nei suoi confronti: 10 mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa dal valore di 2mila euro. Senza condizionale. L’imputato, infatti, aveva già accumulato dei precedenti e aveva giù usufruito della sospensione condizionale della pena.  Nel maggio del 2018, appena due mesi prima dell’arresto nel territorio di Ciriè, era stato “pizzicato” con quasi un etto di hashish detenuto ai fini di spaccio. Al momento, inoltre, sta anche seguendo un percorso riabilitativo ed è seguito da un centro di salute mentale.
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