Famiglia di Venaria, al banco del mercato, vende botti illegali

Sequestrati 133 kg di giochi pirotecnici.

Famiglia di Venaria, al banco del mercato, vende botti illegali
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Famiglia di Venaria, al banco del mercato, vende botti illegali. Denunciate sei persone responsabili, a vario titolo, per detenzione abusiva di materiale esplodente e ricettazione e sequestrati 133 kg di giochi pirotecnici.

Botti illegali al mercato

I Carabinieri di Venaria Reale, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Torino, a seguito di un mirato servizio di controllo del territorio, hanno denunciato 6 persone responsabili, a vario titolo, per detenzione abusiva di materiale esplodente e ricettazione e sequestrati 133 kg di giochi pirotecnici.

L’operazione

L’operazione è nata dal monitoraggio dei mercati rionali, dove in prossimità delle festività natalizie alcuni commercianti vendono anche fuochi d’artificio. I carabinieri hanno individuato una famiglia di Venaria, padre, figlia e genero che vende frutta e verdura al mercato, ma anche  botti pirotecnici.

I fatti

E.E., 60enne, con precedenti penali, e un complice, sono andati al mercato rionale di corso Nizza a Torino e hanno consegnato a un ambulante, un 37enne, con precedenti penali, 48 kg di giochi pirotecnici. I carabinieri sono intervenuti per bloccare la vendita e nell’auto dei due venditori hanno trovato 77 kg di fuochi d’artificio. Contemporaneamente altri due famigliari, figlia e genero, del 60enne a bordo di un furgone, sono stati fermati. Infatti, stavano vendendo 48 kg di fuochi d’artificio a una donna di  Venaria Reale. La vendita inoltre era priva di qualsiasi autorizzazione di polizia e il materiale esplodente era detenuto senza alcun minimo requisito di sicurezza.

Le denunce

I due clienti sono stati denunciati alla Procura per ricettazione, mentre i 4 venditori dovranno rispondere di detenzione e vendita abusiva di materiale esplodente. I giochi pirotecnici, sottoposti a sequestro e messi in sicurezza dagli esperti carabinieri Artificieri di Torino, dopo le analisi di laboratorio, per capirne l’origine e la composizione chimica, saranno distrutti.

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