Giovane scalatore morto, una condanna e due assoluzioni

Il padre: "Ci furono più responsabilità, solo una è stata dichiarata con la sentenza".

Giovane scalatore morto, una condanna e due assoluzioni
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Giovane scalatore morto, c'è solo un responsabile per il tribunale di Torino.

Giovane scalatore morto

Per il giudice Iannibelli l'unico responsabile della morte di Tito Traversa, il giovane arrampicatore eporediese che morì il 3 luglio 2013 è l’istruttore di arrampicata Nicola Galizia. Così ha stabilito il tribunale nel processo che si è concluso oggi a Torino. Sono stati assolti "per non aver commesso il fatto" il titolare della scuola di arrampicata e l'imprenditore bergamasco che produsse una piccola parte dell'attrezzatura.

Un tragico incidente

Quel tragico giorno di luglio di 5 anni fa Tito morì durante un’ascensione in Francia a Orpierre perchè i suoi rinvii erano stati montati male da una sua compagna di corso minorenne, l'istruttore, a cui il gruppo di ragazzi era stato affidato, non controllò i moschettoni che cedettero uno dopo l'altro, non attutendo la caduta del giovane scalatore.

Genitori amareggiati

Amarezza per i genitori del ragazzino, convinti che ci siano altri responsabili per la morte del figlio. Il padre sostiene che ci siano stati una serie di inceppi che hanno consentito l'impunità di alcune figure.

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