Industria in calo la produzione e rallenta anche l'occupazione

A livello italiano e locale per le turbolenze innescate dal Documento di Economia e Finanza che stanno portando a una forte instabilità dei Mercati e all’aumento dello spread.

Industria in calo la produzione e rallenta anche l'occupazione
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Industria in calo la produzione e rallenta anche l'occupazione: i dati di Confindustria Piemonte

Industria in calo

Confindustria Piemonte illustra dunque i dati dell’indagine relativa al quarto trimestre 2018 e si evidenzia industria in calo. La rilevazione segnala un complessivo raffreddamento del clima di fiducia. Rafforzando i segnali negativi che erano già emersi a giugno. A livello territoriale, gli indicatori sono notevolmente divergenti. In alcuni casi (Asti,  Biella, Canavese) il clima di fiducia appare più favorevole. Al contrario, le attese peggiorano in modo piuttosto sensibile a Novara e Verbania. A Torino, Cuneo e Vercelli il clima di fiducia si assesta pur rimanendo espansivo, grazie soprattutto alle migliori previsioni delle imprese dei servizi.

Comparto manifatturiero

Il sondaggio di settembre registra un ulteriore indebolimento di quasi tutti gli indicatori. Peggiorano le attese sulla produzione che, pur rimanendo positive, perdono quasi tre punti  rispetto alla precedente rilevazione. Stesso andamento cedente anche per ordinativi totali e livelli occupazionali. Il ricorso alla CIG aumenta di oltre un punto. Stabile su livelli elevati il tasso di utilizzo degli impianti. In lieve calo la propensione all’investimento. Si riapre la forbice tra piccole e medie imprese, pur con indicatori positivi in entrambi i casi. Emerge una forte correlazione tra propensione all’export e aspettative. Per le imprese presenti soltanto sul mercato interno il saldo ottimisti e pessimisti scende al punto di equilibrio.

Il commento del presidente

"A segnalare dunque una prevedibile decelerazione della crescita, comune peraltro a gran parte dell’Europa - commenta Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte - La cronaca ci impone di pesare questi dati con grande cautela per l’estrema fluidità del quadro politico ed economico nel quale si posiziona il nostro Paese. A livello internazionale per il succedersi di dazi, spinte protezionistiche, e il crescendo di scontro politico all’interno dell’Unione europea con l’approssimarsi della scadenza elettorale".

In Italia e Piemonte

A livello italiano e locale per le turbolenze innescate dal Documento di Economia e Finanza che stanno portando a una forte instabilità dei Mercati e all’aumento dello spread. Per quanto riguarda la nostra regione, ulteriori margini di incertezza derivano dall’assenza di una proposizione chiara sul futuro dei cantieri per la Torino – Lione e il Terzo Valico. Come dalle ancora indefinite prospettive dell’automotive e degli stabilimenti piemontesi".

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