"Insultata davanti alla figlia perchè tatuata" la denuncia su Facebook di una modella eporediese

«E' davvero un enorme dispiacere. Non facciamo falso moralismo».

"Insultata davanti alla figlia perchè tatuata" la denuncia su Facebook di una modella eporediese
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"Insultata davanti alla figlia perchè tatuata", il racconto della modella eporediese Giulia Gambino, l'episodio è accaduto a lei e all'amica e collega Sarah Ceccarelli.

"Insultata davanti alla figlia perchè tatuata"

«Un sabato sera come un altro: due amiche e una bambina di 8 anni passeggiano in centro al paese per raggiungere la gelateria. Nulla di strano, che non facciano altre mamme in una sera d’estate». Inizia così il racconto di Giulia Gambino, nota modella eporediese, insultata per strada lo scorso 24 agosto insieme ad una sua amica e collega, Sarah Ceccarelli (in arte Refen, diventata popolare anche per la sua partecipazione al video di Irama, il giovane cantautore italiano al debutto sul palco di Sanremo 2016), mentre si stavano recando in un locale a Settimo Vittone.

Motivo?

A quanto pare per i tatuaggi: entrambe infatti esprimono il filone artistico delle alternative model, caratterizzate da tatoo appunto, piercing e capelli colorati; lontani dagli schemi tradizionali. «Il commento di tre persone anziane sedute su una panchina poco distante da noi è stato a dir poco vergognoso - prosegue - Nel 2019 non è accettabile permettersi di dare della poco di buono ad una donna, che cammina con sua figlia per mano, solo perché è tatuata». E rimarca: «A maggior ragione se è una persona alla quale voglio molto bene: la mia migliore amica». Gambino ne ha preso le difese: «Con educazione sono intervenuta invitando i tre a vergognarsi e facendo presente che insultare una persona davanti alla figlia di 8 anni è un ulteriore gesto penoso. Questa è cattiveria, la cattiveria che spesso incontriamo e spesso lasciamo correre!».

"Non facciamo falso moralismo"

La piccola si è peraltro messa a piangere. «E' davvero un enorme dispiacere – ha commentato Gambino - Non facciamo falso moralismo dicendo che le persone anziane sono giustificate perché hanno un’altra visione del mondo! Essere anziani non significa essere maleducati, mai e in nessun caso; posso affermare con certezza che i miei nonni non si sarebbero mai permessi di fare una cosa del genere! Che esempio si dà ai nipoti?». Nel bar poco distante c'erano peraltro alcuni ragazzi seduti ad un tavolo, rimasti però inermi nell'assistere alla scena. «Hanno seguito e ascoltato tutta la discussione ma, pur vedendo una ragazza derisa e insultata, non ce n'è stato uno capace di alzarsi e chiederci se avessimo bisogno d’aiuto - ha concluso Gambino - Non ne avremmo avuto, però avrei apprezzato il gesto, anziché guardare in silenzio».

"Insulti dettati solo per pregiudizi inutili e per ignoranza"

Ceccarelli invece ha commentato sui social: «Insulti dettati solo per pregiudizi inutili e per ignoranza, ciò non fa altro che accrescere la mia fiducia verso il prossimo e farmi aprire gli occhi riguardo il vuoto e la pochezza che ci circonda». E pensare che i tatuaggi sono peraltro una pratica dalle origini antichissime, di oltre 5000 anni fa. L'etimologia del nome tatoo, ad esempio, derivata dall'onomatopea tau-tau che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull'ago per bucare la pelle. Ed i tatuaggi nel tempo (dagli Egizi, i Celti, i Romani, i Crociati, per citarne alcuni) hanno simboleggiato storie e valori, non solo estetica. Nonostante i pregiudizi di oggi.

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