Legge sulla legittima difesa ecco cosa cambia

L’avvocato Giulio Calosso, spiega così la nuova norma

Legge sulla legittima difesa ecco cosa cambia
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Legge sulla legittima difesa ecco cosa cambia.

Legge sulla legittima difesa

Ecco cosa cambia con la nuova legge sulla  legittima difesa. Nelle scorse settimane al Senato è stato approvato il disegno di legge. L’avvocato Giulio Calosso, spiega così la nuova norma: «Il senso della “novella” è presto detto: “la difesa domiciliare è sempre legittima”. Con ovvia soddisfazione di chi ritiene che il cittadino debba poter difendere la propria famiglia senza il rischio di passare dalla parte del torto». E sottolinea: «Ma, anche, con le perplessità di chi ritiene che il diritto di difesa di ogni cittadino debba avere dei limiti, per non trasformarsi in un diritto alla vendetta».

Il nuovo testo

«Un deciso cambio di rotta sembra invece essere imposto dalla attuale riforma - approfondisce il legale Giulio Calosso - Nell’ottica dichiarata “di difendere chi è stato costretto a difendersi e di riportare lo Stato a fianco delle vittime”, nel testo della norma si legge: - nel domicilio “agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone” (art.52 comma 4 codice penale). - nel domicilio “la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito in condizione di minorata difesa ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto” (art.55 comma 2 codice penale). Si è, quindi, introdotta una presunzione di legittima difesa che, per essere concreti, equivale a dire che nelle situazioni indicate (“l’intrusione con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”) la difesa è sempre proporzionata e necessaria ed il pericolo sempre attuale ed ingiusto e - comunque - non si è punibili se al momento del fatto si è agito in condizioni, come detto, di minorata difesa o di grave turbamento».

Insomma, la difesa è sempre legittima?

«Inutile far finta di niente: introdurre un regime di presunzioni quando vi è di mezzo la vita (anche dei ladri e dei rapinatori) è molto pericoloso - prosegue l'avvocato Calosso - Ipotizziamo che di notte un malintenzionato, munito di un semplice strumento di effrazione, forzi una tapparella e si introduca, esclusivamente per rubare, in una abitazione ove dorme una famiglia. Il padre di famiglia ha il sonno leggero e soprattutto detiene legalmente una pistola. I due si incrociano nella penombra. Il ladro scaglia il piede di porco contro il padrone di casa e fa per scappare. Il padre di famiglia toglie la sicura e prende la mira. Quale valore ha la vita del ladro con la nuova normativa? A me sembra che non abbia nessun valore. E’ vero: è un ladro che, entrando a casa d’altri di notte, si è messo dalla parte del torto. Ma non per questo si deve presuntivamente stabilire che - per difendersi - è necessario sparare e che la vita del ladro deve valere zero. Resta comunque da vedere quella che sarà l’applicazione concreta delle nuove norme nei Palazzi di Giustizia». E conclude: «Non bisogna, infatti, dimenticare il principio costituzionale di “ragionevolezza” e che la “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” - nel tutelare il diritto fondamentale alla vita (anche del ladro) - consente l’uccisione per legittima difesa solo nei limiti in cui il ricorso alla forza sia “assolutamente necessario».

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Commenti
Giulio Calosso

Non credo ci siano certezze sui tempi del voto alla Camera. Ma non lontani.

Fabrizio

Quando ci sarà il voto alla Camera della legge sulla legittima difesa ? Grazie

Elena lazzari

Sono stata vittima di un rapimento all’eta Di 10 anni. Era maggio, un mattino prestissimo sono entrate in casa cinque persone. Mia Madre era in cucina. Mio padre e io nel “lettone” . Mio padre ha sentito mia madre urlare e si alzato di scatto. Possedeva allora una pistola e un regolare porto d’armi. Il suo intento era quello di raggiungere la sua pistola. Intento scatenato dall istinto di difesa della famiglia e della prole. Ora, il caso volle, che per un’unica volta nella vita, quella pistola non fosse esattamente al suo posto. Mio padre non poté prendere l’arma. Ne sarebbe seguita, credo, una carneficina. Io venni portata via e liberata ore dopo, grazie al magnifico lavoro delle forze dell’ordine. Ma non sono qui solo per raccontare la mia storia personale. Quello su cui vorrei far riflettere, da testimone e vittima di un fatto violento e senza entrare in nessuno merito che riguardi la giustezza o meno dell’uso delle armi da parte del cittadino (personalmente sono assolutamente contro), è che il principio di “ragionevolezza” è un principio molto delicato. In una situazione di panico, violenza subita, spavento, istinto alla sopravvivenza e alla difesa personale e della famiglia, non prevale la freddezza, nè la ragionevolezza. Non in quel momento preciso. Il fatto che mio padre, svegliato di colpo dall’urlo terrorizzato di mia madre, non abbia impugnato la sua arma per difenderci, reagendo all’impulso improvviso di salvare la sua famiglia, è stato frutto di un caso. Se avesse trovato la sua pistola, io credo che avrebbe sparato. Immagino. E immagino che non si sarebbe messo a valutare che tipo di armi detenessero le persone in quel momento. Una volta aperta la porta e valutato l’effettivo stato di allarme e violenza, è probabile che avrebbe usato la sua arma. È andata diversamente e per fortuna nostra. Ma è il principio di “ragionevolezza” che merita cautela e attenzione. Perché è un principio teorico che sottovaluta l’elemento umano e le risorse dei singoli individui a gestire il panico/istinto alla sopravvivenza/ difesa della prole durante una aggressione inopinabilmente violenta. Un carabiniere, un poliziotto sanno come gestire una situazione di tensione. Un cittadino violato nella sua casa, con la sua famiglia, nella penombra di un mattino all’alba, contempla prima dei suoi atti un principio di ragionevolezza in una situazione di improvvisa violazione della sua sicurezza, situazione che di ragionevole non ha nulla?

Luciano

Come sempre all altezza di difesa con professionalità e conoscenza di materia. Ottimo avvocato

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