Maiali in azione a Rivarolo: mobili, materassi e water gettati in strada

Rostagno: Mi auguro che le telecamere abbiano ripreso gli autori di quello scempio per poterli denunciare. Scaricano in piena notte ed è difficile andarli a pizzicare.

Maiali in azione a Rivarolo: mobili, materassi e water gettati in strada
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Maiali in azione a Rivarolo Canavese. I soliti ignoti senza senso civico sono tornati a colpire abbandonato rifiuti di ogni tipo lungo le strade della città e delle sue frazioni.

Maiali in azione a Rivarolo

Lo «spettacolo» che si presenta non è come quello di qualche anno fa - indecente - ma il problema a distanza di tempo si ripropone.  "Maiali" in azione a Rivarolo. Infatti, fa brutta mostra di sé lungo la strada provinciale 51 che collega Rivarolo a Ciconio. Il perimetro intorno al quale sono stati ammassati rifiuti è quello dell’ex «ecocentro», in località Vercellino, ormai chiuso da anni. L’area è stata bonificata, gli uffici smantellati e le telecamere di video sorveglianza disinstallate e collocate (probabilmente) in altre zone della città per evitare che venissero vandalizzate. E questo ha facilitato il compito di chi ha iniziato nuovamente a buttare rifiuti di ogni genere, di fronte al cancello d’ingresso, come a dire: tanto, qualcuno prima o poi (al posto mio) li porterà all’interno e pulirà!

Spazzatura e rifiuti selvaggiamente abbandonati

Mobili, materassi, giocattoli, scarti di laterizi e chissà cos'altro. Il modus operandi dei "maiali" in azione a Rivarolo è sempre lo stesso. Rifiuti, da tempo, probabilmente mesi, a macerare sotto il sole e la pioggia (poca, visto il lungo periodo di siccità). Uno scempio che non può e non deve rimanere in strada, a pochi chilometri dall'arteria principale che porta all'elegante Rivarolo; è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Discarica a cielo aperto che sul ciglio della strada provocata dall'incuria e dell'inciviltà di chi, giorno dopo giorno, ha iniziato a buttare ogni genere di rifiuti dando di fatto il via ad un malcostume che deve essere subito fermato, prima che si torni ai livelli di allarme di qualche anno fa. Anche perché poi, tutto questo ha un costo. Non solo ambientale, ma anche economico. Per la collettività. Far ripulire l’area, se non si ha nessuno a cui poi presentare la fattura perché autore dell’inquinamento, costa ai bilanci comunali migliaia e migliaia di euro extra, a quanto già le amministrazioni pagano per la raccolta differenziata.

Corsi e ricorsi storici

Oggi la fotografia dello stato dell’«arte» non è come quella del settembre 2013 quando il sindaco di Ciconio arrivò a scrivere all’allora commissario prefettizio, Massimo Marchesiello, per intervenire e fare qualcosa perché in ballo - talmente erano i rifiuti in strada - c’era in gioco anche la sicurezza stradale. Non siamo (ancora) a quei livelli, ma prima di arrivare all’allarme, sarebbe meglio intervenire subito per evitare l’effetto emulazione di altri eco-«zozzoni». Che in Rivarolo città, però, l’ha fatta grossa. Nel parcheggio di via San Francesco, infatti, vengono regolarmente abbandonati rifiuti ingombranti. Nelle ultime settimane sono comparsi addirittura dei frigoriferi e una serie di water dismessi da chissà quale cantiere. Il tutto a pochi decine di metro dal centro, in un luogo di intenso passaggio: una «cartolina» della città davvero squallida.

Le parole del sindaco

«Sono a conoscenza della questione - puntualizza il sindaco Alberto Rostagno -. A giorni puliremo nuovamente l’area: già dato indicazioni in merito. Purtroppo non è la prima volta che accade. Mi auguro che le telecamere abbiano ripreso gli autori di quello scempio per poterli denunciare. Scaricano in piena notte ed è difficile andarli a pizzicare e non è l’unico posto in cui lo fanno e tutto questo ha un costo per la collettività. Bisogna fare educazione e prevenzione con i giovani: sporcare non ha senso ci sono gli eco-centri gratuiti dove lasciare i materiali di scarto. Comunque, non è detto che siano concittadini, non escludo che possa essere gente che arriva da fuori. In quel parcheggio, poi, credo ne approfittino perché c’è il deposito gli indumenti usati per farlo diventare una discarica. E’ un problema di inciviltà, basta andare sulla 460 è un deposito unico, generale a tutta l’Italia».

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