Offerte o "tariffe"? E' polemica per le donazioni in chiesa

L'abate sulle polemiche sollevate da alcuni parrocchiani commenta: "Rifiutando il dialogo manifestano così il loro animo cattivo dando dei giudizi sulle intenzioni".

Offerte o "tariffe"? E' polemica per le donazioni in chiesa
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 Offerte o "tariffe"? E' polemica per le donazioni in chiesa a San Benigno.

Offerte o "tariffe"?

A SanBenigno è polemica per le donazioni in chiesa: offerte o "tariffe"? Per l’ennesima volta è un social network il teatro dell’accesa polemica di questi giorni: al centro della discussione le perplessità di alcuni utenti per quanto concerne il sistema delle donazioni per le cerimonie o «contributi alle necessità parrocchiali» così definiti nell’opuscolo che ha scatenato centinaia di commenti.

La frase ambigua

In particolar modo è stata criticata la frase: «Sarebbe bene fare una proporzione equa tra le spese per i fiori e ristorante e quello che si lascia come offerta alla parrocchia». Offerte per la chiesa e per i poveri o «tariffe»? È legittimo il dubbio ma come spesso accade, in queste circostanze, è un attimo perché l’indignazione sfoci in un’offesa nei confronti della Chiesa e del parroco. Da un lato, c’è chi si appella alle parole di Papa Francesco sottolineando la caratteristica di «gratuità» dei sacramenti a cui si aggiungono però le parole forti di chi nella Chiesa ha perso fiducia, per un motivo o per l’altro, arrivando ad avanzare l’ipotesi di una segnalazione alla Curia.

Parla l'abate

Dall’altro lato, la voce dei parrocchiani indignati dalle falsità ed accuse volgari rivolte all’abate che sottolineano essere molto generoso con i poveri. Con toni pacati don Gaetano Finetto ha accettato di rispondere «per amore di verità» alle pesanti critiche: «Sono venuto a conoscenza di questo atteggiamento denigratorio da parte di alcuni, dalle persone che sono venute a dimostrarmi solidarietà e a dirmi di “lasciar perdere”. Mi dispiace non solo per me e per la signora Maria Teresa che tanto si sacrifica per questa nostra Abbazia ma per quelle persone che hanno voluto manifestare in modo così anonimo, usando Facebook, il loro stato d’animo. Probabilmente – continua l’abate - sono persone che di Cristianesimo forse hanno il solo battesimo ma non certo una vita partecipativa nella comunità cristiana (non ne conosco personalmente nessuno!). Forse sono quelli che stanno solo “alla finestra a guardare”, ponendosi ai margini, lasciando che gli altri facciano e pronti a colpire per distruggere in qualsiasi modo. Essi fanno delle supposizioni e delle interpretazioni di un testo (consegnato e spiegato agli sposi già dal 2017 dopo i fatti incresciosi e di cattivo gusto accaduti durante alcuni matrimoni). Certo non amano ricercare la verità perché avrebbero potuto eventualmente chiedere delle spiegazioni all’interessato ma rifiutando il dialogo manifestano così il loro animo cattivo dando dei giudizi sulle intenzioni». Finetto sottolinea infine come questi atteggiamenti portino a divisioni nella comunità cristiana e nel paese: «Il parroco qualsiasi cosa faccia o dica sbaglia sempre. È facile criticare ma quanti pregano per il proprio parroco e gli danno una mano?  Per il cristiano questo è tempo di quaresima, tempo di conversione e perdono».
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