Pentenero su Comital: "Tempo scaduto, non si può giocare sulla pelle dei lavoratori"

Il tavolo tra le parti in programma oggi pomeriggio presso l’assessorato regionale al Lavoro sulla vicenda Comital Lamalù è stato rimandato.

Pentenero su Comital: "Tempo scaduto, non si può giocare sulla pelle dei lavoratori"
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L'assessore regionale Gianna Pentenero su Comital non fa sconti dopo che è stato annullato l'incontro tra le parti previsto per oggi in Regione Piemonte.

Pentenero su Comital

In considerazione della riunione convocata domani a Roma dal ministero dello Sviluppo economico, si rende noto che il tavolo regionale in programma oggi pomeriggio presso l’assessorato regionale al Lavoro sulla vicenda Comital Lamalù non avrà luogo.  “Mi auguro davvero  - dichiara l’assessora Gianna Pentenero su Comital - che l’incontro di domani sia risolutore e che il governo dia seguito alle promesse fatte il 31 ottobre scorso in Piazza Castello. Il tempo è scaduto e non è pensabile giocare sulla pelle dei lavoratori. La Regione sarà naturalmente presente all’incontro di domani, auspicando che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Le dichiarazioni di Giacometto e Porchietto

Prima delle dichiarazione di Pentenero su Comital, anche i deputati piemontesi di FI, Porchietto e Giacometto, erano intervenuti sulla vicenda: “Quando, riferendosi ai lavoratori Comital-Lamalù, l’attuale vicepremier Di Maio racconta di aver creato “una norma ad hoc che garantisse loro l’accesso alla cassa integrazione” ancora una volta dimostra di non aver compreso la differenza tra campagna elettorale e attività di governo. Infatti, come abbiamo inutilmente tentato di far capire nel corso dell’approvazione del decreto Genova e altre emergenze, la norma predisposta dall’esecutivo prevede la copertura per il biennio 2020-2021, lasciando quindi fuori le procedure fallimentari in essere, tra cui proprio quella che riguarda i lavoratori degli stabilimenti di Volpiano. Non a caso, il nostro emendamento, poi bocciato pur avendo individuato le necessarie coperture finanziarie, consentiva, al contrario, di estendere tale possibilità al 2018 e al 2019, evitando così di lasciare in mezzo una strada 127 lavoratori che da giugno sono senza alcuna forma di reddito. E’ inutile che oggi il Ministro cerchi di scaricare la responsabilità sulla curatela fallimentare. Spiace che a pagare un prezzo altissimo di tanta incapacità siano quasi 130 lavoratori che sono state illusi e che, in assenza di soluzioni in extremis, dovranno subire la procedura di licenziamento collettivo”.".

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