Una domenica da "ciceroni" per gli studenti del Liceo Botta di Ivrea

Nel corso delle iniziative di “Cultura a porte aperte” del circuito “Città e Cattedrali” sabato 21 e domenica 22 settembre gli studenti accompagneremmo nuovamente il pubblico nei medesimi orari.

Una domenica da "ciceroni" per gli studenti del Liceo Botta di Ivrea
Pubblicato:

Una domenica da ciceroni. Prosegue come ogni anno l’impegno degli studenti del Liceo Botta per l’apertura al pubblico di alcuni importanti monumenti.

Studenti del Liceo Botta di Ivrea

Domenica 15 settembre (dalle ore 14,30 alle ore 18,00) gli studenti del Liceo Botta di Ivrea accompagneranno il pubblico alla visita della Cattedrale dell’Assunta e della sua Cripta sotterranea e, a poche decine di metri, alla vista della Chiesa di San Nicola da Tolentino. La cattedrale dell’Assunta vide il reperimento di resti romani durante l'edificazione della facciata ottocentesca del duomo, testimoniano la presenza di un tempio romano già nel I secolo a.C., che fu poi trasformato in chiesa cristiana tra il IV e il V secolo, quando venne istituita la diocesi di Ivrea. Nel corso delle iniziative di “Cultura a porte aperte” del circuito “Città e Cattedrali” sabato 21 e domenica 22 settembre gli studenti accompagneremmo nuovamente il pubblico nei medesimi orari.

Cattedrale dell'Assunta

Questa chiesa presentava una pianta basilicale tipica delle chiese paleocristiane.  Ultima data utile per le visite sarà ancora quella di domenica 6 ottobre. La decisione di ingrandire ed abbellire la struttura venne assunta dal vescovo Warmondo all’inizio del XI secolo. Della costruzione originaria si sono conservate alcune parti: l'abside, le due torri campanarie, il deambulatorio alle spalle del coro e la parte più antica della cripta. Tali strutture costituiscono una delle principali testimonianze dell'architettura romanica in Canavese.  Nel corso della ricostruzione avvenuta nel XII secolo, la cattedrale cambiò profondamente la propria fisionomia, adottando una pianta assai più simile a quella odierna. Il presbiterio fu spostato all’estremità ovest della navata, mentre il portale d’accesso sul lato est. Si eseguì il rifacimento delle navate, fu creato un transetto ed edificato un tiburio sull'incrocio del transetto con la navata centrale. Tra il XIII ed il XV secolo si assistette ad ammodernamenti dell'apparato decorativo, come testimoniano gli affreschi visibili all'interno della cripta, lungo la scala di accesso al deambulatorio e nel deambulatorio stesso.  Il vescovo Bonifacio Ferrero nel 1516 fece edificare una nuova facciata con un portico in stile bramantesco che sostituì l'antica facciata romanica. Nel 1854 la facciata venne nuovamente sostituita con l’attuale facciata neoclassica, eseguita dall’architetto Gaetano Bertolotti su modello palladiano, prolungando la navata di una campata.

Chiesa di San Nicola

Le notizie per la chiesa di San Nicola da Tolentino partono dalla tradizione che un certo fra Giacobino solitario da Cremona venuto in Ivrea nel 1275, aprì presso la Cattedrale una piccola cappella, decorandola, dedicata alla SS. Trinità. Nel 1399 si costituì una confraternita dedicata alla Santissima Trinità, Maria Santissima e San Giacomo. Nel 1446 San Nicola da Tolentino (morto nel 1305) venne canonizzato e la confraternita nel 1477 prese il suo nome. Nel 1595 i membri della confraternita decisero di erigere una nuova chiesa perché quella di fra Giacobino era piccola e decadente. Nel 1605 Monsignor Cesare Ferreri, Vescovo di Ivrea, pose la prima pietra per l’edificazione della nuova chiesa, includendo nelle fondazioni una grande croce in ferro. Il 1605 era il 300 centenario della morte di San Nicola. Nel 1612 la chiesa era ultimata con la visita pastorale di Monsignor Asinari, e con la realizzazione in facciata della scritta “1605 constructum, 1612 perfectum”. Nel 1620 fu costruito il coro ligneo dopo la cessione alla confraternita del terreno dietro la chiesa da parte del signor Casanova. Nel 1707 venne ricostruito il campanile con due campane nuove benedette. La chiesa di S. Nicola da Tolentino, racchiude e conserva importanti e pregevoli opere d’arte.

Domenica da Ciceroni

L’apparato decorativo murario dipinto con tecnica mista nel 1683 da Cesare Chiala, adorna vorticosamente tutta la chiesa intrecciando cicli con scene sacre e cartigli, trompe l’oeil con architetture, finti marmi, volute, conchiglioni. La chiesa internamente è composta da un’unica navata con vota a botte suddivisa in tre campate da lunette e costoloni, da cui si sviluppano al di sotto del cornicione sei cappelle laterali con due altari in stucco a finto marmo, quattro coretti lignei, finti marmi e affreschi fino alla zona presbiteriale. Nella volta della Chiesa (terza Campata) permane il foro di una bomba di cannone lanciata dai Francesi durante l’assedio del 1704. Ma ancora altre storie e dettagli li si potranno apprendere facendosi accompagnare dagli studenti del Liceo Botta.

Seguici sui nostri canali