Festa dei Musrai ad Alpette, due eventi di successo | FOTO

All'incontro del 13 luglio scorso ha partecipato anche il fondatore di Libera don Ciotti.

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Si sono svolti il 7 e il 13 luglio scorsi i due eventi della festa dei Musrai ad Alpette.

Festa dei Musrai

Grande successo per le due giornate d'incontri all'Alpeggio Musrai di Alpette, il 7 e il 13 luglio, allestite grazie a La Neve Dell'Ammiraglio ed al Mondatori Bookstore di Ivrea. Ha partecipato all'incontro un ospite speciale, ovvero don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che è intervenuto per parlare di razzismo.

La giornata del 7 luglio

Nella prima giornata, assieme alla biologa Elisa Avanzinelli, all'antropologa Irene Borgna, a Bruno Bassano, a Silvia Desiderati e alla «lupologa» Mia Canestrini, si è discusso del lupo, delle sue abitudini e del ruolo nel nostro ecosistema. Giovanni Impastato ha poi raccontato di una creatura molto più pericolosa e terrificante: la Mafia, che 41 anni fa ha ucciso suo fratello Peppino. Nel suo discorso ha incoraggiato tutti a non arrendersi, ricordando che la villa del boss don Gaetano Badalamenti, l’uomo che uccise suo fratello, sia oggi parte di un centro di recupero per malavitosi.

L'evento del 13 luglio con don Ciotti

Nella seconda giornata è stato introdotto al pubblico il progetto di «Fondazione di Comunità del Canavese», che spinge chi può sponsorizzare i progetti meritevoli del territorio. In un secondo momento Valeria Margherita Mosca ha parlato del suo libro sul «foraging», una nuova tendenza che combina rispetto per l'ambiente e cucina. Consiste nel cercare e preparare alimenti cresciuti spontaneamente in natura (erbe, funghi, alghe, muschi, insetti). Dopo è intervenuto don Ciotti, il quale ha parlato del dilagare del razzismo nel mondo d’oggi. Il degrado culturale, economico e infrastrutturale del paese - ha commentato don Ciotti - Non è certo colpa di pochi poveracci, ma di una politica che non sa dare risposte, ma che è molto abile a scaricare responsabilità sui più deboli» La giornata si è chiusa con una lettura dell'«Anello Forte» di Nuto Revelli, a cura di Antonella Enrietto e Fabrizio Zanotti e con una cena conclusiva, che ha coinvolto i presenti.

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