Itinerario dell'Alta Via Canavesana patrimonio escursionistico regionale

La registrazione ha una durata di cinque anni, è rinnovabile su richiesta dell’Ente che la propone.

Itinerario dell'Alta Via Canavesana patrimonio escursionistico regionale
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L’"itinerario dell’Alta Via Canavesana", il "Sentiero dei franchi" e quello del "Glorioso rimpatrio dei Valdesi" registrati nella rete del patrimonio escursionistico regionale.

Itinerario dell'Alta Via Canavesana

Su proposta della Città Metropolitana di Torino, gli itinerari escursionistici dell’Alta Via Canavesana, del Sentiero dei Franchi e del Sentiero del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi sono stati ufficialmente registrati nella Rete del Patrimonio escursionistico regionale e saranno promossi sul portale Internet www.piemonteoutdoor.it.

Durerà 5 anni

La registrazione ha una durata di cinque anni, è rinnovabile su richiesta dell’Ente che la propone. Gli itinerari registrati dalla Regione Piemonte sono classificati sulla base di criteri fisici (itinerari regionali, provinciali, provinciali di alta montagna e locali), delle loro caratteristiche ambientali, storiche o religiose, delle modalità di fruizione, dell’organizzazione dell’informazione e dei servizi complementari rivolti ai turisti.

Il progetto di Cecilia Genisio

L'itinerario dell’Alta Via Canavesana, dal crinale tra la Valle Orco e la Val Grande di Lanzo fino al cuore del Gran Paradiso si deve all’impegno della sezione del Club Alpino Italiano di Forno Canavese e alla dedizione di Cecilia Genisio, recentemente scomparsa, che di quella sezione è stata dirigente. Nel 2002 Cecilia Genisio progettò e descrisse l’itinerario nella guida “Percorrendo l'Alta Via Canavesana”.

Il percorso

Si tratta di un grandioso itinerario anulare in 12 tappe, che attraversa paesaggi incontaminati di rara bellezza, anche a quote elevate, e per un lungo tratto transita sul versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in un contesto ambientale straordinario, ripercorrendo i sentieri di caccia realizzati nel XIX secolo su iniziativa del Re Vittorio Emanuele II. Svolgendosi per lo più a quote superiori ai 2000 metri e presentando alcuni passaggi delicati, l’itinerario è fruibile da escursionisti esperti.

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