Crisi Pernigotti: chiude lo storico stabilimento del cioccolato

Chiesto un anno di cassa integrazione straordinaria.

Crisi Pernigotti: chiude lo storico stabilimento del cioccolato
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Il Piemonte ma in generale l’Italia perde un altro importante marchio. Chiude infatti lo storico Stabilimento di Novi Ligure che produce cioccolato.

Crisi Pernigotti

L’azienda Pernigotti chiude dopo 150 anni di attività. Si tratta quindi di uno storico marchio conosciuto a livello internazionale. Pernigotti dal 2013 è di proprietà del  gruppo alimentare turco Toksöz. Ad annunciare la chiusura erano stati martedì 6 novembre i sindacati al termine dell’incontro con i rappresentanti della proprietà.  Pernigotti ha chiesto un anno di Cassa Integrazione Straordinaria , dal 3 dicembre 2018 al 2 dicembre 2019, per i 100 dipendenti dello stabilimento di Novi Ligure. La produzione quindi cesserà.

La storia

L’azienda è stata fondata nel 1860 da Stefano Pernigotti a Novi Ligure. Un’azienda leader nell’ambito della produzione di cioccolata e il suo fiore all’occhiello erano i Gianduiotti, il cioccolatino inventato a Torino oltre un secolo e mezzo fa. Attualmente sono impiegate nello stabilimento 100 persone.

Le Regione

“Apprendo con estrema preoccupazione la notizia dell’annunciata chiusura dello stabilimento della Pernigotti, storico marchio piemontese del cioccolato. Una decisione, quella del gruppo turco proprietario dell’azienda, incomprensibile e inaccettabile, che la Regione cercherà di contrastare in ogni modo. La Regione Piemonte è pronta a convocare un tavolo sul caso Pernigotti, chiedendo alla proprietà di valutare con il sindacato e le istituzioni ogni possibile soluzione alternativa alla chiusura” – dice l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero.

Forza Italia

“Un altro pezzo dell’industria italiana viene scippato dal nostro Paese. La Pernigotti viene strappata dal nostro tessuto produttivo dalla solita imprenditoria internazionale mordi e fuggi che acquisisce il marchio, il know how e poi ci lascia capannoni dismessi e nuovi disoccupati. Il decreto Dignità che era stato venduto come la panacea di tutti i mali e la soluzione definitiva contro le delocalizzazioni ha dimostrato ancora una volta la sua inutilità”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto. Conclude Porchietto: “Questo Paese deve adottare politiche industriali serie, prevenendo e sostenendo i settori più fragili o quelli che ritiene congeniali per far crescere reddito e lavoro, invece di lanciare crociate contro gli imprenditori: tutti trattati come delinquenti. Presenterò una interrogazione sull’argomento per domandare quali misure intenda assumere il governo in merito alla tenuta dell’industria del dolce e del cioccolato in Italia”.

Europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca

“La notizia della chiusura dello stabilimento Pernigotti a Novi Ligure è un triste capitolo per la storia italiana.”. “Si tratta dell’ultimo caso di una multinazionale straniera che saccheggia il Made in Italy per portarlo dove la manodopera costa meno lasciando a casa centinaia di famiglie italiane.” Commenta così l’Europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca la notizia della delocalizzazione in Turchia dell’azienda Pernigotti di Novi Ligure. “I risultati fallimentari della tanto sostenuta globalizzazione- precisa Ciocca- sono sotto gli occhi di tutti: con Pernigotti l’Italia perde un altro marchio storico del Made in Italy agroalimentare portando il conto totale a 10 miliardi di euro. Un pezzo della storia italiana” – sottolinea il Deputato – “che passa in mano al gruppo turco Toksoz, che produce dal farmaco al cioccolatino. Situazione ancora più assurda se pensiamo che l’Europa ha finanziato la Turchia negli ultimi 10 anni con 9 miliardi di euro. Nella giornata di domani – conclude Ciocca -, mi recherò personalmente al consolato di Istanbul e nella sede dell’azienda per fare chiarezza su questa triste vicenda. Chiederò inoltre alla Commissione europea l’attivazione del Fondo di adeguamento alla globalizzazione per salvaguardare i lavoratori italiani.”

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