Lettera di Elisabetta Ballurio, riconsegnata la tessera del Pd

Riconsegna la tessera del partito e si dimette da presidente del Consiglio comunale.

Lettera di Elisabetta Ballurio, riconsegnata la tessera del Pd
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Lettera di Elisabetta Ballurio.  Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Elisabetta Ballurio, presidente del Consiglio comunale di Ivrea (ormai ex).

Lettera di Elisabetta Ballurio

La Ballurio è uscita sconfitta lo scorso weekend dalle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative cittadine. Dopo i risultati ha annunciato subito la sua decisione, ora la lettera nella quale spiega le sue ragioni.

Le motivazioni della decisione in una lettera

Con questa mia, riconsegno la tessera del Partito Democratico.

Dopo tanti anni in cui ho lavorato dall’interno perché il PD facesse propria la battaglia di rinnovamento per una comunità emancipata dall’intrecciarsi tra interessi personali e politici il risultato delle primarie di ieri nel merito, ma soprattutto nel metodo, mi ha convinta che il cambiamento ad Ivrea non potrà passare dal PD. Per questo motivo ho deciso di restituire la tessera al partito che ho contribuito a fondare nel 2008. A chi dirà che lo faccio perché ho perso, confermo che lo faccio proprio per questo: per coerenza. Perché è ormai chiaro che la ricerca e la proposta di rinnovamento con la quale ho riavvicinato al partito così tante persone a cui oggi va il mio sincero ringraziamento, sono diametralmente opposte a quelle che vuole portare avanti il PD locale. Per altrettanta coerenza, rassegno le dimissioni da Consigliere e, pertanto, da Presidente del Consiglio Comunale. Io credo che accanto alle parole contino i fatti e l’esempio. Perché solo l’esempio può cambiare le consuetudini.
A chi rimane lascio una riflessione a proposito di esempio.
Che esempio può trasmettere chi in fase di spoglio si renda conto che il numero di schede votate e’ maggiore del numero degli effettivi votanti e mette tutto a tacere?
O chi vede un numero un po’ troppo consistente di elettori che a stento parlano l’italiano accompagnati fin quasi alle urne?
O chi sa di un altro numero consistente di una comunità extracomunitaria mostrare il proprio cedolino poco distante dal seggio a dimostrazione del voto effettuato?
Se dico ciò che dico e’ perché sia io che altre persone abbiamo visto tutto con i nostri occhi così come ne è a conoscenza la dirigenza locale.
Avrei potuto intraprendere le azioni necessarie che non venivano intraprese da chi di dovere dentro al partito? Si. Certo che sì.
L’ho fatto altre volte.
Ho deciso di restituire la tessera per almeno due motivi invece.
Il primo: se non lo fa chi guida il partito vuole dire che il partito ha deciso di continuare a portare avanti modalità e consuetudini in cui non mi riconosco, che combatto da sempre ma che al momento continuano ad essere la cifra politica del partito a livello locale.
Il secondo: come ogni persona ho energie limitate. Ne ho investite tantissime perché il partito facesse proprie le battaglie di cambiamento, emancipazione sociale e trasparenza che mi hanno fatta innamorare della politica e dell’impegno civico tanti anni fa. Preso atto di quanto sopra ho deciso che le energie che invece mi rimangono le userò direttamente per il fine ultimo per cui tanti anni fa mi iscrissi a un partito: migliorare la qualità di vita e il livello di giustizia sociale della comunità in cui vivo.
Ciò detto spero che appaia più chiaro che non esco dal partito perché non accetto le regole della democrazia delle primarie.

Ringrazio per l’attenzione e porgo i saluti più cordiali,

Elisabetta Ballurio

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